E se davvero, LUI giocasse? Il golf mondiale sta sfogliando la margherita in attesa di venerdì, il D-Day prima dei tornei, quando abitualmente Tiger Woods annuncia la sua partecipazione alla gara. Non è un sì qualsiasi, parliamo del più grande personaggio di questo sport, il primo multyietnico, il più precocfe, il più fisico, il più carismatico, che ha arricchito la sua storia di successi con il clamoroso scandalo extraconiugale del 2009 e diversi misteriosi incidenti , parliamo di un momento di grave penuria di protagonisti, con veterani come Lefty Mickelson che sposano i petro-dollari del nuovo circuito alternativo al PGA Tour e i giovani che proprio non riescono a spiccare come personaggi e ad attrarre il pubblico, parliamo del mitico torneo del Masters che si disputa da giovedì, come sempre, ad Augusta.
IL CONFORTO DI CHARLIE
LUI, il dio del golf, non si sbilancia sulla reale possibilità di trascinare le sue martoriate gambe per i duri su e giù del paradiso/inferno del golf, però, martedì il campione di 15 Slam è arrivato in gran segreto col suo jet privato e ha fatto una capatina nel Wimbledon del golf dove ha vinto 5 Giacche verdi: dopo il riscaldamento sul driving range insieme al vicino di casa del South Florida, Justin Thomas, ha fatto un giro del camp, giocando tutte le 18 buche insieme al figlio 13enne, Charlie, per verificare se è davvero in condizione di partecipare senza troppo sfigurare. Commenti ufficiali? Nessuno. Indiscrezioni? Nessuna. Dubbi? Tantissimi.
CERTEZZE DA SWING
E’ vero che parliamo di un essere e di campione speciale, unico, dalle doti straordinarie, ma è concepibile che rientri alle gare proprio al Masters dopo il serio incidente d’auto del 23 febbraio dell’anno scorso che gli ha impedito di camminare per mesi? Ha subito gravi fratture alla gamba destra (tibia e perone) con lesioni ai piedi e alle caviglie e serie complicazioni alle anche, ha rischiato addirittura l’amputazione della gamba: come fa adesso a giocare a golf al massimo livello? “E’ alterata, la gamba destra non assomiglia alla sinistra, mettiamola così”. Certo, la classe è sempre quella, come il colpo d’occhio e la precisione, infatti, a dicembre, proprio insieme all’amato figlio – che ha sicuramente grandi qualità -, ha giocato l’esibizione al PNC Championship, finendo secondo dietro John Daly senior e junior. Ma per spostarsi da una buca all’altra aveva utilizzato la macchinetta elettrica che ad Augusta non gli sarebbe concessa. Anche se, a fine torneo, ha confermato il giudizio di Matt Kuchar – “Sì, è vero, lo swing è tornato competitivo” -, a febbraio, ai media che l’incalzavano per sapere quando sarebbe tornato sul circuito, ha risposto: “Sto parlando di giocare a golf. Non sono pronto all’agonismo, una cosa è fare una passeggiata e tirare i miei colpi, che posso fare, un’altra è la gara contro gente che si allena e gareggia da mesi. Non mi preoccupa il dolore, so che sarò dolorante, mai preoccupa se posso davvero competere”. Di sicuro, come ha più volte puntualizzato, non seguirà più una programmazione completa, giocherà un limitato numero di tornei in preparazione dei Majors.
SOUVENIR STRAORDINARI
Ma il richiamo di Augusta è sempre stato fortissimo per il Fenomeno: nel 2014 l’aveva saltato per la prima volta nella carriera per la prima operazione alla schiena, l’anno dopo era riapparso dopo nuovi problemi fisici, nei successi due aveva cercato di rientrare in pista ed aveva sempre aspettato fino a venerdì prima di annunciare la rinuncia al suo amato Masters, ma sia nel 2016 che nel 2017, non aveva giocato per tutto l’anno. Nel 2018 era finto 32mo, ma nel 2019 l’atleta più pagato di sempre, con oltre un miliardo di dollari di introiti, si è aggiudicato il titolo più prestigioso del golf, 22 anni dopo il primo del 1997, il primo Slam addirittura dall’US Open 2008. Poi si era ri-operato al ginocchio e per la quinta volta alla schiena, ed era scomparso ancora dalla scena. Tiger era riapparso ad Augusta nel 2020, finendo 38mo, così, a fine torneo, era risalito al numero 33 della classifica mondiale. Ma poi non giocando più è ridisceso addirittura al 944, lui che ha vinto 109 tornei (82 PGA Tour) ed è stato numero 1 del mondo per 683 settimane, lui che è secondo negli Slam solo all’incredibile Jack Nicklaus a quota 18. LUI, resisterà al richiamo di Augusta?