Si dice che dietro un grande campione ci debba sempre essere una grande donna. Una compagna capace di comprendere, guidare, consigliare ed accettare un ragazzo che, facendo dello sport il proprio lavoro, proprio nella norma non è. Per far diventare Gianluca Mager il campione che adesso è c’è voluto tutto l’amore e la comprensione di una ex campionessa. Non è un mistero che se Gianluca è attualmente numero 77 ATP ed ha esordito in coppa Davis, gran parte del merito sia della sua compagna. Non una fidanzata qualsiasi, ma una ex tennista, Valentine Confalonieri. Un passato da professionista, intorno al numero 400 del mondo, Valentine, un po’ più grande di Gianluca, ha saputo consigliarlo e portarlo sulla giusta strada. Gli ha fatto amare il tennis. Lo ha aiutato a fare pace con se stesso e con la racchetta, anche quando le cose non vanno per il verso giusto. Perchè Mager, come ogni campione che si rispetti, è genio e sregolatezza. Fuoco e passione. Tutto o niente. Una sorta di araba fenice del tennis azzurro. Caduto e rinato dalle sue ceneri almeno tre volte. Ma adesso che ha conquistato la serenità in campo e fuori a fermarlo è stato solo il coronavirus.
Non fosse stato per l’avversario invisibile adesso sarebbe ad affrontare la stagione sulla terra rossa con tanta voglia di vincere e far punti. Perché il suo 2020 era iniziato alla grande con la finale all’ATP 500 di Rio de Janeiro e l’esordio in Coppa Davis contro la Corea del Sud e la vittoria in due set su Ji Sung Nam. Il Gianluca di qualche anno fa avrebbe strepitato contro la sfortuna (e non avrebbe avuto tutti i torti), quello di oggi, a venticinque anni compiuti il 1 dicembre trascorre tranquillo la quarantena nella casa di Sanremo con Valentine e non si lamenta, anzi: “Se guardo fuori e vedo quello che accade posso considerarmi una persona davvero fortunata. E’ chiaro era un momento d’oro. Finale in Brasile con vittoria nei quarti sul numero 4 del mondo, l’austriaco Dominic Thiem, esordio in Davis con vittoria. Era tutto perfetto. Ma qui stiamo parlando di morti, di tracollo dell’economia. Io sono un privilegiato. Quando torneremo a giocare ripartiremo tutti dallo stesso punto e io sarò sempre nei top 100 e potrò giocare i miei tornei. Basta guardare le immagini di tutti quei carri funebri in fila da Bergamo e Brescia per capire che lamentarsi deve proprio essere l’ultimo dei nostri pensieri. Immagini che rimarranno per sempre nella nostra mente e forse ci faranno vivere in maniera migliore, più serena.”
Sereno adesso lo è appieno Mager, ligure di origini tedesche, che cerca di allenarsi nella sua casa di Sanremo con Valentine che lo accompagna in tutto e per tutto “stare con lei mi ha cambiato. Non sono più il ribelle di un tempo. E’ fondamentale in tutto. Mi ha dato equilibrio, tranquillità e serenità. Se può mi segue nei tornei. Ha giocato tanti anni. Sa cosa prova un giocatore e quindi sa sempre come prendermi E’ la mia vittoria più bella.” Lei e Matteo Civarolo (maestro al CT Sanremo) hanno trasformato il ragazzo tutto servizio e dritto in un giocatore completo “tornare ad allenarmi a casa a Sanremo è stata la svolta. Ma è stato importante anche il periodo che ho trascorso in Federazione con il progetto over 18” Però il grazie più grande Mager lo deve dire a Diego Nargiso, uno che per carattere un po’ gli assomiglia. Lo ha recuperato a Genova, quando Gianluca voleva quasi smettere. Quando tutti dicevano che aveva un gran talento ma senza testa non si va da nessuna parte. Nargiso ha spiegato al ragazzo che dagli errori si può ripartire e un talento non può mai essere sprecato “Diego è stato il primo a credere in me. Mi ha fatto capire che dovevo scegliere. O essere un Signor Mager qualunque o provare a diventare un professionista. Una scelta da fare senza però mai guardarmi indietro.”
E adesso il Signor Mager è diventato un professionista, anche se il rapporto con Nargiso è finito, in mezzo c’è stata la Federazione ed ora la sua Sanremo. Ma se è quello che è deve anche dire grazie a quegli anni dell’adolescenza ribelle dove, pur giocando, preferiva le discoteche e gli amici alla TV e all’andare a letto presto. Anche qualche trasgressione di troppo lo ha stoppato, ma tutto fa crescere e ora Gianluca è certo “mi alleno seriamente mattina e pomeriggio, sono diventato un tennista e soprattutto un uomo.” E forse proprio per questo non sarà una meteora. Perché è passato dalla voglia di lasciare la racchetta, alla trafila dei Challenger, alla consapevolezza di essere un professionista: “E’ stata una lunga gavetta ma ora sono consapevole di quello che sono. Da un paio di anni riesco a reggermi anche economicamente sulle mie gambe. Certo non è giusto che un primo turno ATP ti dia 5000 euro e un Challenger 300. E’ dura rientrare nelle spese, ma anche quello fa maturare. I 164000 euro di Rio de Janeiro gli hanno dato una grossa mano, anche se dovrà aspettare ancora un po’ per spenderli, chiuso in casa, ma non si lamenta “continuo ad allenarmi. Valentine mi fa fare una serie impressionante di addominali, e poi abbiamo la fortuna di avere un piccolo giardino e ce lo godiamo. Certo vedere il circolo vuoto dalla finestra fa una grande tristezza, ma sono sicuro che quando ci verrà dato il via ripartiremo. Non so dire quando, né voglio dare giudizi su come si stiano comportando Coni e Governo. Tutti parlano, io non ne ho le competenze. E’ una situazione difficilissima. Prima la salute. Poi quando si potrà ricominciare ad allenarci lo faremo e quando potremo ricominciare a girare il mondo via per tornei”.
Mager non ha più fretta. Adesso sa chi è, dove vuole arrivare. In alto, molto in alto. Seguendo l’esempio del corregionale Fabio Fognini, e l’anno scorso di Matteo Berrettini e indicando il nome nuovo per il futuro: “Lorenzo Musetti, ligure come me anche se di La Spezia. E’ un ragazzo serissimo con grandi numeri.”
Paola Provenzali