Con il ripescaggio dei lucky loser Lorenzo Sonego e Simone Bolelli, i promossi dalle qualificazioni Thomas Fabbiano e Stefano Travaglia, e gli ammessi per diritto di classifica Fabio Fognini, Andreas Seppi, Marco Cecchinato, Paolo Lorenzi e Matteo Berrettini, Wimbledon parte già con un record azzurro: mai c’erano stati 9 giocatori italiani nel tabellone principale dei Championships. Battuto il primato di 7 del 1963, 1972, 1991, 1994, 1996, 2006 e 2012.
Abbiamo due teste di serie (Fabio Fognini e Marco Cecchinato), poi altri tre giocatori per meriti di classifica (Andreas Seppi, Paolo Lorenzi e Matteo Berrettini), due qualificati (Stefano Travaglia e Thomas Fabbiano) e due lucky loser (Lorenzo Sonego e Simone Bolelli). Ed è il nuovo record perchè in passato non eravamo mai riusciti a fare meglio di 7 rappresentanti come nel 1963 (Sirola, Pirro, Maioli, Maggi, Pietrangeli, Merlo e Tacchini), 1972 (Marzano, Di Matteo, Bertolucci, Zugarelli, Pietrangeli, Barazzutti e Panatta), 1991 (Pescosolido, Furlan, Pozzi, Pistolesi, Camposere, Nargiso e Caratti), 1994 (Tieleman, Pescosolido, Camporese, Gaudenzi, Furlan, Pozzi e Nargiso), 1996 (Nargiso, Pozzi, Navarra, Gaudenzi, Furlan, Pescosolido e Caratti), 2006 (Starace, Sanguinetti, Galvani, Bracciali, Volandri, Di Mauro e Seppi), 2012 (Volandri, Bolelli, Fognini, Lorenzi, Seppi, Cipolla e Starace) e 2017 (Fognini, Bolelli, Fabbiano, Seppi, Cecchinato, Travaglia e Lorenzi).
Siamo la quarta nazione più presente nel singolare maschile dopo gli Stati Uniti (14), la Francia (12) e l’Australia (11). Avremmo potuto puntare al record assoluto di 15 presenze (tra uomini e donne) se il contingente femminile fosse stato all’altezza di quello maschile. Ma visto che il tennis femminile italiano è evaporato all’indomani della finale tutta azzurra tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci all’Us Open 2015, la sola Camila Giorgi non è in grado di trainare il gruppo.
Il record combinato di Wimbledon rimane quindi quello stabilito nel 2012 con 15 unitià: 7 uomini e 8 donne. Lunedì inizia il torneo più prestigioso, famoso e impotante del mondo. Lo abbiamo vinto solo nel doppio femminile con il successo di Roberta Vinci e Sara Errani nel 2014. Abbiamo perso una finale sempre in doppio, questa volta maschile con Pietrangeli-Sirola nel 1956. La terza e ultima finale nel misto con Uberto de Morturgo nel 1925. E’ tutta qui l’Italia presente nel libro d’oro di Wimbledon. Nei singolari vantiamo solo una semifinale (Pietrangeli 1960) e 8 quarti: de Morpurgo 1928, Pietrangeli 1955, Panatta 1979 e Sanguinetti 1998 nel maschile, Valerio 1933, Golarsa 1989, Farina 2003 e Schiavone 2009 nel femminile.
Luca Marianantoni