Alle ore 18 italiane, Lino Lacedelli e Achille Compagnoni conquistano il K2: 8611 metri, la seconda vetta più alta del mondo dopo l’Everest. A capo della spedizione, la cui notizia arriva in Italia solo 3 giorni dopo, c’è Ardito Desio.
La via seguita per l’ascesa è il temibile “Sperone Abruzzi”; un contribuito fondamentale all’impresa viene anche da Walter Bonatti e da Amir Mahdi che, rischiando di morire per un forzato bivacco notturno a oltre 8000 metri di quota, trasportano a Campagnoni e Lacedelli le bombole d’ossigeno utili alla sopravvivenza e dunque al compimento stesso della missione.
Achille Compagnoni, valtellinese, è nato a Santa Caterina Valfurva il 26 settembre 1914, ma si trasferisce a Breuil alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Guida alpina, eccellente fondista, si è distinto soprattutto come scalatore, raggiungendo la vetta del Cervino per 64 volte tra il ’46 e il ’52, ben 18 (5 in una settimana) nel 1950. Nella scalata al K2 riporta un principio di congelamento alla mano che ne frena l’ulteriore attività in montagna.
Compagnoni è morto ad Aosta il 13 maggio 2009.
Lino Lacedelli è nato a Cortina d’Ampezzo il 4 dicembre 1925. Diviene ben presto uno dei famosi “scoiattoli”. Autore di numerose “prime”, spesso in compagnia di Bibi Ghedina: questi smette presto, ma scala di notte il campanile di Cortina quando arriva la notizia della conquista del K2. Pur essendo un “dolomitico”, Lacedelli si è trovato a suo agio anche sulle Alpi Occidentali. Anche Lacedelli è stato curato al ritorno per un principio di congelamento alla mano. Muore a Cortina il 20 novembre 2009.
Ardito Desio, capospedizione, è nato a Palmanova (Udine), il 18 aprile 1897. Fondatore nel 1927 all’Università di Milano dell’Istituto di Geologia, lo ha diretto fino al 1972, studiando a lungo il sottosuolo della Libia. Ha organizzato e diretto una quindicina di spedizioni scientifiche, progettando poi un laboratorio d’alta quota.
Cavaliere di Gran Croce, è morto a Roma il 12 dicembre 2001.