“Scusa, è già entrato Tortu?”. Ce lo chiedono fuori dallo stadio Colbachini, a Padova, due piccoli tifosi di atletica. E’ bello vedere che anche la regina degli sport ha mini appassionati, non solo decine di tecnici e di ex, parenti e familiari, preparatori e amici, insomma addetti ai lavori.
Ai campionati italiani entra mezzo migliaio di paganti, più un po’ di ospiti, persino Franco Arese da Cuneo, una vita da manager di Asics e ora sostenitore di Fabbricini, che ha presentato la sua candidatura a presidente federale.
Tortu, dunque, è la stella, ma Tortu si eclissa, evita la finale. Fa freddo, all’improvviso, in Veneto, partiamo con l’afa, faticando a tenere la maschera, finiamo con il rifugiarci in macchina per la pioggia, ma quando c’è stata la finale non era così bagnato: in semifinale Filippo era stato guardingo e poi aveva rallentato, in 10”41.
Dunque vince Marcel Lamont Jacobs, americano da sei generazioni, personaggio alla Andrew Howe. A proposito, c’è anche il reatino, accompagnato dalla fidanzata, a 35 anni gareggia con serietà, saluta e dribbla l’intervista, per parlare con il suo tecnico.
Vince Jacocs, dicevamo, in 10”10, è in buona forma, alimenta un bel duello mediatico con Tortu, c’è bisogno di personaggi del genere, alla Tamberi. Campione d’Italia in mattinata, nell’alto.
Tortu si risparmia per il Golden Gala, allo stadio dei Marmi si gareggia il 17 settembre, la precauzione è eccessiva, non c’era alcun risentimento muscolare. Il crono di Jacobs è figlio del vento, di 3,3, il 25enne di Desenzano sul Garda inanella il terzo titolo.
Al femminile, oro per Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre), 20enne emiliana, originaria della Costa d’Avorio, dunque la velocità azzurra ha fibre nere. Lei resiste a Irene Siragusa, per un centesimo, terza Anna Bongiorni, seguita dal padre, velocista anni ’80.
Scontato il successo di Luminosa Bogliolo, terzo titolo (più 60 ostacoli indoor 2019), in 13”02 sui 100 hs, con finale in crescendo, seconda Elisa Maria Di Lazzaro. Facile anche il titolo per Lorenzo Perini (Aeronautica), compagno di Boglioglio, 13”53, su Fofana.
Sui 400, manca il migliore, Davide Re, si impone Edoardo Scotti, in 45”77, argento per Vladimir Aceti, terzo lo junior Lorenzo Benati (Acqua Acetosa). Sorprende la siciliana Alice Mangione, 52”70, strapersonale, grazie anche all’allenatrice Marta Oliva, su Rebecca Borga, nel duello del pomeriggio; terza Lukudo, a lungo in testa.
Gli 800 metri vanno a Elena Bellò (2’04”01) e a Simone Barontini (1’48”16).
Il vento penalizza Larissa Iapichino, tricolore in 6,32, nel lungo, con -1,7, seconda Laura Strati; Filippo Randazzo è invece oro in 7,77. I concorsi avevano qualche decina di spettatori fuori.
Il martello è di Sara Fantini (68,50), occhio però a Rachele Mori, primatista under 20 a 17 anni, in 65,03: è nipote di Fabrizio, oro mondiale a Siviglia 1999 sui 400 ostacoli, e sorella di Federico, azzurrino del rugby.
Il disco va a Giovanni Faloci (61,87, primato italiano stagionale), il peso è di Chiara Rosa, 37 anni e 16,55.
Il decathlon è per la Cremona Arvedi, con Dario Dester (7652 punti) e Sveva Gerevini (5741).
Domani si chiude.
Vanni Zagnoli