Tempi duri per la signora Merkel. Non bastassero le disavventure elettorali, c’è tempesta anche sui “circenses”, sul calcio della Bundesliga. Le coppe europee bocciano clamorosamente il calcio tedesco e costano la poltrona addirittura a uno dei mammasantissima delle panchine. Carletto Ancelotti assaggia il primo esonero di una carriera che lo ha visto vincere ovunque passando sempre per la porta principale: Juventus, Milan, Real Madrid, Chelsea, Paris St Germain e infine Bayern, cosa si può volere più dalla vita se uno sceglie il mestiere di allenatore?
Il bello è che adesso Carletto diventa una mina vagante, una tentazione palpabile per tutti quei presidenti che devono risalire la china: a 58 anni si può ancora pensare in grande. Il primo nome che ti viene in mente è quello di Vincenzo Montella che sta passando i guai suoi alla guida del nuovo Milan post berlusconiano. Se la barca continua a fare acqua i cinesi farebbero subito tana, a meno che non l’abbian già fatto. Ma a questo punto della storia Ancelotti potrebbe anche avere voglia di allentare la corda e valutare di chiudere la sua onoratissima carriera alla guida della Nazionale. Anche la barca di Ventura fatica a navigare e da qualche giorno i tormenti del presidente Tavecchio si sono dilatati.
In ultima analisi c’è sempre la Roma, insieme a una città che ha sempre considerato Carletto un figliol prodigo. Non lontano da Trigoria, Ancelotti ha conservato un lussuoso appartamento pensando in cuor suo che un giorno sarebbe tornato da dove era partito. Il fumettone è servito.
Enrico Maida