Oggi Jannik Sinner sfiderà per la prima volta Benjamin Bonzi, 24 anni e già veterano del Roland Garros. Il
tennista francese nel 2017 approdò per la prima volta al Main Draw, la vittoria contro un giocatore come
Medvedev e soprattutto la conquista dello Slam parigino nel 2014, categoria juniores in doppio, sono il suo
biglietto da visita. Di chiare origini italiane, nessun grado di parentela sussiste con il famoso tennista del
secolo scorso, Leonardo Bonzi (www.leonardobonzi.it) neppure con il meno noto Gaspare Bonzi, dirigente
in ambito del tennis romano che, nel 1980 e 1988, fu insignito dal CONI con doppia onorificenza (stella
d’oro e d’argento). Il francese avrà dalla sua parte il vantaggio di giocare in casa, sebbene davanti a un
ridotto numero di tifosi, ma consapevole della familiarità con il rettangolo di gioco e quella terra rossa
parigina a lui tanto compiacevole.
Nel turno di qualificazione ha superato lo spauracchio Ivo Karlovic, meglio conosciuto come Cannonball,
ormai ultra quarantenne, ma con il solito servizio da oltre 200 km/h. Tuttavia, proprio grazie al fattore
campo ha potuto contrastare l’insidioso servizio di Karlovic. Ma Sinner, contrariamente al gigante croato,
oltre a servire anche lui cannonate, sa anche infierire con colpi profondi e angolati, costringendo
l’avversario a grandi maratone sul campo.
Per uno come me che scrive di antologia tennis, di collezionismo e cultura, questa sfida (per qualcuno poco
rilevante vista l’importanza del match) mi riporta ai gloriosi tempi del famoso tennista italiano Leonardo
Bonzi, Campione italiano e giocatore di Coppa Davis degli anni ’20 e ’30 del ‘900. Un giramondo: pilotando
in solitario il suo aereo viaggiava alla conquista di tornei tra Africa e Medio Oriente, un uomo straordinario
conosciuto e apprezzato in gran parte del mondo, e non solo per le sue gesta sportive. Anche il meno noto
e blasonato Bonzi, Gaspare, di origini piemontesi ma romano di adozione, fu discreto giocatore di tennis tra
gli anni ’40 e ’50 del XX Secolo, poi per altri motivi scelse da prima di proseguire nel tennis la carriera di
Giudice Arbitro, e dopo come dirigente.
Una storia scritta qualche anno fa (http://www.tennisticinese.ch/articolo.php?idart=1285 ) racconta nei
dettagli lo spaccato di vita di due uomini dall’omonimo cognome, legati dalla stessa passione, ma che mai si
conobbero e s’incrociarono nei circoli di tennis. Oggi, ai due storici personaggi, va affiancato il Bonzi
francese, il quale condivide il cognome ma anche la passione per il tennis, quello praticato a livello Slam.
Noi tiferemo certamente Sinner, ma come si dice in queste occasioni, che vinca il migliore
Salvatore Sodano