«Quando posso guidarla di nuovo?» ha chiesto entusiasta Tatiana Calderón appena scesa dalla C37, bolide del team Alfa Romeo Sauber di Formula 1 di cui è collaudatrice. Si trattava soltanto di un test, ma all’Autodromo di Città del Messico la 25enne colombiana di GP3, già campionessa di kart nel suo Paese e negli Stati Uniti, ha coronato il sogno della vita: «Qualsiasi pilota ha l’obiettivo di provare una monoposto della classe regina. Figurarsi io: ho preso in mano il volante a 9 anni e non l’ho più lasciato» racconta in esclusiva a Grazia la prima pilota sudamericana della storia ai comandi di una F1. Non solo: ha superato per velocità Fernando Alonso, come ha dichiarato dati alla mano il team manger dell‘Alfa Romeo Sauber, Beat Zehnder, terminata la prova. Avevamo conosciuto Tatiana a Monza, mentre si faceva coccolare nella Spa & Style by La Biosthétique nel Paddock Club e oggi la rincotriamo qui in Messico.
È difficile farsi largo in un mondo maschile come quello dei motori?
«Sì, non è per niente facile guadagnare il rispetto dei colleghi. A me, però, va bene così, non cerco trattamenti di favore: voglio dimostrare quanto valgo».
Essere una donna presenta dei vantaggi in pista?
«Di sicuro la sensibilità femminile aiuta a trovare un feeling speciale con la macchina, persino con gli pneumatici. Poi la nostra mente reattiva mette a fuoco la strategia migliore all’istante: a 200 km orari bisogna decidere in una frazione di secondo. Alcuni studi sostengono che abbiamo maggiore resistenza alla forza di gravità».
Quando non è impegnata con le gare, cosa ama fare?
«Tra allenamenti e trasferte, nel poco tempo libero che resta mi piace immergermi nella natura e, se mi capita di visitare un posto nuovo, cerco subito un bar: vado matta per il caffè».
Cosa non manca mai nel suo beauty-case?
«La spazzola: dopo essere stati chiusi a lungo nel casco, i capelli hanno subito bisogno di una bella sistemata. Con una vita sempre di corsa come la mia, non mi dispiacerebbe trovare un beauty partner che mi aiutasse ad avere un aspetto impeccabile».