Nasce a Monroe, in Louisiana, Bill Russell, il cestista più vincente dell’Nba. Russell ha conquistato 11 anelli con i Boston Celtics, il primo nel 1957 e l’ultimo nel 1969.
Magnifico stoppatore, 206 cm di altezza, è considerato il miglior pivot difensore nella storia della lega e tra i migliori rimbalzisti di tutti i tempi (21.620 in carriera, 51 in una partita). I suoi duelli con Wilt Chamberlin segnano un’epoca nella storia dell’Nba. La fama di vincente di Bill prende avvio negli anni universitari, quando conduce i San Francisco Dons a 2 titoli consecutivi (1955 e 1956 con una striscia di 55 vittorie di fila) e gli Usa alla vittoria ai Giochi Olimpici di Melbourne ’56.
Scelto al draft del ’56 da Saint Louis, Bill Russell viene subito ceduto ai Celtics con cui, in 13 stagioni, perde solo due campionati, quello del 1958 e quello del 1967. Nel 1966 Red Auerbach, storico coach dei Celtics, lo nomina suo successore e per 3 stagioni ricopre il ruolo di allenatore-giocatore in una delle più forti squadre di sempre. Bill mantiene un rendimento altissimo, vince i suoi ultimi due titoli (1967 e 1968) nella doppia veste, diventando il primo coach di colore nella storia degli sport professionistici americani.
Nella prima stagione senza il loro fuoriclasse, i Celtics, che ritirano la sua maglia numero 6, vincono appena 34 partite su 82, fallendo l’ingresso nei playoff.
Lasciati i Celtics, allena Seattle (dal ’73 al ’77) e poi Sacramento nel 1987-88 senza raggiungere particolari risultati. La sua notorietà lo porta in prima linea nella lotta per i diritti dei neri. Attivista del movimento Black Power, rifiuta di giocare una partita a Lexington (Kentucky) perché non viene fatto entrare in un ristorante locale: troverà poi la propria abitazione devastata dai razzisti. A Marion, nell’Indiana, riceve le chiavi della città, ma la sera stessa, nell’albergo in cui alloggia, gli viene rifiutato il servizio al ristorante. Bill sveglia il sindaco e gli restituisce le chiavi.