La festa delle donne si porta via Joe DiMaggio, il più celebrato campione della storia del baseball, capace di scaldare il cuore di Marylin Monroe, la donna più famosa e desiderata del pianeta.
Joe DiMaggio è il baseball dell’America che rinasce dopo la Seconda Guerra Mondiale; è l’eleganza, è il simbolo degli Yankees, dell’America degli anni ’50, quella in bianco e nero dei film di Hollywood.
All’anagrafe è Giuseppe Paolo DiMaggio, nato a Martinez vicino San Francisco, il 25 novembre 1914. Arrivava da Isole delle Femmine dove i Di Maggio erano pescatori da generazioni. Zio Peppe, il nome d’arte del padre, emigrò negli Stati Uniti a inizio ‘900, sbarcando proprio a Martinez. Ebbe 9 figli, Joe era l’ottavo. Il destino lo avrebbe indirizzato al peschereccio di famiglia. Ma a 14 anni volle imitare il fratello Vince che pareva destinato a far carriera nel baseball. Nel 1932 venne invitato agli allenamenti dei Seals e in breve tempo la sua vita cambiò.
Polverizzò tutti i record della Pacific Coast League, primo fra tutti quello delle partite consecutive con almeno una valida (61), record che poi avrebbe battuto anche tra i pro. Nel 1936 lasciò la California per andare ai New York Yankees e in breve tempo diventò una leggenda del jet set della grande mela.
Con i New York Yankees DiMaggio ha vinto 9 World Series (dal ’36 al ’39, poi ’41, ’47 e dal ’49 al ’51) e per 3 volte è stato giudicato il miglior giocatore della lega (’39, ’41 e ’47).
Ma tra i tanti record detenuti, uno è ritenuto imbattibile; nel corso del 1941 Joe DiMaggio mise a segno almeno una valida in 56 partite consecutive, primato mai più sfiorato o avvicinato da 70 anni a questa parte.
Nel 1954 sposò Marylin, ma il matrimonio durò meno di un anno. Nonostante tutto, fu l’unico a rimanere in contatto con la diva nei suoi drammatici ultimi mesi di vita. Dopo la morte di lei e per i successivi 20 anni, Joe DiMaggio fece deporre sulla tomba di Marylin sei rose rosse per tre volte a settimana.