Nasce nel barrio La Paternal, il quartiere di Buenos Aires dove ha sede l’Argentinos Juniors, Carlos Bilardo, calciatore e allenatore argentino passato alla storia per aver costruito, attorno a Diego Armando Maradona, la seconda Argentina mondiale, quella che vinse il titolo a Città del Messico nel 1986.
Nato in una famiglia di origini siciliane – di Mazzarino in provincia di Caltanissetta – emigrati in Argentina, ha una proficua carriera da giocatore, trascorsa tra il Deportivo e l’Estudiantes. Centrocampista difensivo, ottimo nel contenimento e scaltro nello scegliere sempre le soluzioni migliori, con l’Estudiantes vince il campionato Metropolitano, 3 coppe Libertadores e la Coppa Intercontinentale del 1968.
Dopo aver lasciato il calcio giocato, “El Narigon”, ovvero il nasone, si laurea in medicina, ma il suo grande amore rimane il calcio. Allena a più riprese l’Estudiantes con cui vince il campionato Metropolitano del 1982. Questo successo, che giunge dopo il fiasco di Menotti ai Mondiali di Spagna, convince la Federazione a offrirgli l’incarico di Commissario Tecnico.
Ricopre questo ruolo dal 1983 al 1990 e per poco non vince due titoli mondiali.
È un allenatore molto pragmatico, grande stratega, capace come pochi di creare una mentalità di gruppo e di costruire una squadra completamente a disposizione del suo leader maximo, Diego Armando Maradona.
Tutta la fantasia della squadra è riposta in Maradona, gli altri avrebbero dovuto soltanto correre all’infinito. In porta scelse Pumpido; i difensori erano Cuciuffo, Brown, Ruggeri e Olarticoechea; a centrocampo, Giusti, Batista, Enrique e Maradona; in avanti, Burruchaga e Valdano. E quattro anni dopo, nell’undici che scese in campo all’Olimpico di Roma perdendo la finale contro la Germania di Beckenbauer, Bilardo schierò Goicoechea, Simon, Serrizuela, Ruggeri, Troglio, Sensini, Burruchaga, Basualdo, Lorenzo, Dezotti e Maradona.