A cinque anni dal primo successo, il belga Roger De Vlaeminck vince la 69esima edizione della Milano-Sanremo battendo in volata Giuseppe Saronni e Alessio Antonini.
A Imperia, è proprio Antonini a operare un allungo tanto atteso da un Saronni in grandissima condizione. Ma sui due rinvengono prima De Vlaeminck e poi il francese Yves Hezard. Il gruppo è a poco più di 100 metri con il campione del mondo Moser (compagno di squadra alla Sanson di De Vlaeminck) pronto a intervenire. Sul Poggio ci prova Saronni, ma De Vlaeminck lo francobolla, mentre nella discesa Hezard lascia a terra tutte le speranze abbordando male una curva.
Lo sprint, dopo che Saronni negli ultimi km ha ripetutamente invitato il belga a togliersi dalla sua ruota, è una questione a due, anche se a lanciare lo sprint è proprio Antonini. Nei 150 metri finali De Vlaeminck mette avanti la ruota e per Saronni non c’è possibilità di rimonta.
Erik De Vlaeminck, nato a Eeklo, in Belgio, il 24 agosto 1947, è un passista potente e veloce che si trova a suo agio nelle corse di un giorno. È il terzo e ultimo ciclista della storia, dopo Rik Van Looy e Eddy Merckx, capace di vincere tutte le classiche Monumento: 3 Milano-Sanremo, un Giro delle Fiandre, 4 Parigi-Roubaix – da cui il soprannome “Monsieur Roubaix” –, una Liegi-Bastogne-Liegi e 2 Giri di Lombardia.
Non riesce mai a vincere il Mondiale: la prima partecipazione a Zolder nel 1969, ma finisce 14°. L’occasione della vita a Yvoir, in Belgio, nel 1975 quando l’anziano Eddy Merckx si mette a disposizione della squadra per la vittoria di un velocista. Ma lo scatto di Hennie Kuiper rovina la festa e De Vlaeminck finisce medaglia d’argento a 17″ dal vincitore.
Quando ha appeso la bici al chiodo, a fine 1984, per poi ritornare alle gare di cross fino a tutto il 1987, Erik De Vlaeminck aveva vinto 260 corse: 11 classifiche finali di corse a tappe, 50 in linea, 92 tappe di Giri, 105 Criterium e 2 corse a cronometro.