Nella storia della Milano-Sanremo, quella del 19 marzo non è una data qualsiasi. È il giorno del settimo trionfo di Eddy Merckx, il cannibale, che supera per sempre il record di Costante Girardengo.
La corsa è palpitante fin dalle prime battute: sul Berta si mettono in evidenza De Vlaeminck, Merckx e Moser. È proprio sotto il forcing del trentino, bravissimo nella discesa di Oneglia, che nasce l’episodio chiave della gara. Moser si trascina dietro 14 uomini che a San Lorenzo a Mare, quando mancano 24 km al traguardo, hanno 55″ di vantaggio.
C’è l’intero stato maggiore belga con Merckx, De Vlaeminck, Maertens, Godefroot, Sercu, Leman, Van Linden, Vandenbroucke, Wesemail e Planckaert, c’è l’occhialuto olandese Knetemann, il francese Laurent e, oltre a Moser, gli azzurri Baronchelli e Panizza.
Ai piedi del Poggio c’è lo scatto del “dittatore”, uno scatto impressionante che crea un vuoto di 50 metri. Lo colma solo il neoprofessionista Jean-Luc Vandenbroucke che a fatica riprende la ruota del connazionale. In cima alla salita il ritardo degli altri è già di 22″. Merckx e Vandenbroucke percorrono assieme la discesa e il tratto di Aurelia che porta al traguardo. Ma, in via Roma, la volata non ha storia.
Il feeling di Merckx con la Sanremo era iniziato nel 1966: primo, poi bis bel 1967, 31° nel 1968, ancora 1° nel 1969, ottavo nel 1970, 1° nel 1971, 1° nel 1972, assente nel 1973 e nel 1974, 1° nel 1975, 1° per la settima volta nel 1976 e poi 83° nella sua ultima corsa, quella della 1977.
Eddy Merckx, nato a Meensel-Kieegem il 17 giugno 1945, è stato il più forte ciclista di ogni epoca. Nel suo palmares sono finite oltre 500 corse, tutte le più importanti, da quelle a tappe a quelle in linea: 5 Giri d’Italia, 5 Tour de France e una Vuelta. In linea 3 Mondiali, 7 Milano-Sanremo, 2 Giri delle Fiandre, 3 Parigi-Roubaix, 5 Liegi-Bastogne-Liegi, 2 Giri di Lombardia, 3 Gand-Wevelgem, 3 Frecce Vallone e 2 Amstel Gold Race.