Si fa presto a dire basta. E criticare, contestare e magari anche ingiuriare sul web un tennista professionista che, sconvolta dai doppi falli, si rifugia nel servizio da sotto. “Manca di rispetto al tennis e all’avversario, è una vergogna, nemmeno un dilettante si comporta così”. Ma chi ha fatto sport, chi ha un’anima, chi sa che cosa vuol dire mostrarsi nudi agli occhi della gente, soprattutto chi è stato forte, sa che si soffre due volte tanto, soffocati dall’emorragia di frustrazione e orgoglio.
Figurarsi Sara Errani che è stata numero 5 del mondo in singolare (con 9 titoli Wta e la finale del Roland Garros 2012) e anche 1 in doppio (27 titoli, tutti gli Slam vinti insieme a Roberta Vinci, col bis agli Australian Open), e ha firmato tre Fed Cup. Figurarsi la quasi 32enne romagnola, 164 centimetri di tenacia, che è stata stoppata per 10 mesi all’anti-doping e sta cercando ferocemente di risalire la china (da numero 243 del ranking).
Guardando un servizio da sotto, chiunque giochi a tennis grida sempre al sacrilegio. Anche se la memorabile rimonta di Michael Chang su Ivan “il terribile” Lendl. al Roland Garros 1989, nacque anche da quel gesto insieme irriverente e inatteso. Anche se quello che fanno alcuni cattivi ragazzi moderni, imitando il primo della classe, Nick Kyrgios, strappa invece un sorriso, un moto di ilarità. Mentre la Errani è ingiustamente, incompresa. Lei che, da sempre, ha proprio nel servizio il Tallone d’Achille.
ANNO DOPPI FALLI PARTITE
2017 42 31
2016 52 40
2015 109 72
2014 66 58
2013 79 67
2012 78 73
2011 106 56
2010 92 67
Cercate di capire. Saretta è arrivata a Bogotà con appena due vittorie in otto incontri e quattro sconfitte contro avversarie fuori dalla top 100. E, in più, con la sconvolgente media di 15 doppi falli a partita: l’acme di 22 a Guadalajara contro Irina Begu (che però ha battuto). Così, in Sud America, estremamente sotto pressione all’esordio stagionale sulla prediletta terra rossa, è andata completamente nel pallone. Ha commesso 18 doppi falli nel primo match, pur battendo Lao per 6-4 3-6 6-3, ne ha fatti altri 18 nel secondo turno, perdendo il derby con Jasmine Paolini per 6-2 3-6 6-3. Quindi, da ripescata, come lucky loser, ne ha piazzati altri 18 nel primo incontro del tabellone principale, per eliminare Bara 4-6 6-2 6-3. Insomma, è incappata tre volte consecutive in 18 doppi falli!
Povera Sara, che risponde benissimo e da fondo ha una varietà e un ritmo di palleggio importanti. Povera tigre, talmente volitiva e generosa da convincere il coach del momento d’oro, lo spagnolo Pablo Lozano, a tornare con lei. Dal quarto match, l’azzurra, così intelligente e sensibile, dalla grande tattica e dal grandissimo cuore, ha cominciato a battere da sotto il 35% delle volte e ha dominato Schoolfs per 6-2 6-1 fermandosi a quota 4 doppi falli. Quindi, nei quarti contro Sharma, ha cercato di insistere su questa via di fuga, battendo da sotto il 60% delle volte. Anche se non le è bastato per evitare la sconfitta per 6-1 7-5, e anche altri 8 doppi falli.
Attenzione, non parliamo di doppi falli con servizi che sbattono violentemente contro il net, parliamo di doppi falli con la palla alzata malamente, persa per aria, colpita in modo scoordinato. Doppi falli di chi ha perso completamente la fiducia nel colpo d’inizio game. Doppi falli che scoraggerebbero chiunque, ma che non hanno fermato la Errani nella esaltante, rabbiosa, corsa fino ai quarti. Risultato che le fa doppiamente onore, considerando la tempesta interiore della nostra piccola-grande Sarita. Che, in 13 partite, quest’anno, ha commesso 151 doppi falli.
Invece di contestarla, deriderla e ingiuriarla, bisogna sostenerla. Come la Federazione Italiana Tennis: la capitana di Fed Cup, Tathiana Grabin, l’ha schierata nel primo turno contro la Svizzera e l’ha convocata nel prossimo week-end in Russia. Questo è l’anno del rientro, Sara sta cercando disperatamente di recuperare le sue sensazioni, a cominciare dal famoso servizio. Non sparate sul pianista.