La campagna sul rosso di Alexander Zverev ha preso ufficialmente il via la scorsa settimana, e non nel migliore dei modi viste le tante aspettative che continuano a pesare sulle spalle del giovanissimo n. 3 del ranking mondiale (compirà 22 anni il 20 aprile). Il tedesco si è infatti arrestato nel secondo turno del torneo di Marrakech contro il “cocco” di Nadal, Jaume Munar, uno che la terra ce l’ha praticamente nel sangue.
Quest’oggi il n.3 al mondo, già vincitore a Roma nel 2017 e a Madrid lo scorso anno, conoscerà il volto del suo primo avversario al Rolex Monte-Carlo Masters. A decidere sarà lo scontro fra rivelazioni del momento: Juan Ignacio Londero e Felix Auger-Aliassime, per cui Zverev ha confessato di nutrire una profonda stima (occhio però a non chiamarlo fan!).
Vieni da un periodo complicato, sei stato poco bene durante lo swing nordamericano, poi è arrivata anche la sconfitta a Marrakech…
“A Indian Wells non mi sono sentito bene, a Miami ho recuperato e mi sono allenato parecchio. In questo periodo ho perso 8 kg, non potete aspettarvi che giochi bene. Le persone hanno dubitato di me in passato, lo scorso anno mi hanno chiesto come mai lo start di stagione fosse così pessimo poi ho fatto semifinale a Miami, finale a Roma, vinto a Monaco e vinto Madrid. Gradirei che le persone smettessero di farmi questo tipo di domande”.
All’esordio affronterai Felix Auger Aliassime o Juan Ignacio Londero, entrambi hanno raccolto buoni risultati quest’anno, soprattutto sul rosso, cosa ti aspetti?
“Londero ha avuto una crescita improvvisa, ha vinto da poco un torneo e superato le qualificazioni qui, Felix invece non ha bisogno di presentazioni, è uno dei ragazzi più forti del Tour. Ha fatto semifinale a Miami e finale a Rio, sta esprimendo un grande tennis e sono davvero felice per lui. È un ragazzo d’oro, sempre stato molto gentile ed umile. Non dico di essere un suo fan ma lo ammiro molto sia dentro che fuori dal campo”.
Sei ancora molto giovane ma quando guardi ai risultati di giocatori come Aliassime, ti senti un po’ parte di una “generazione” diversa?
“La differenza di età c’è ma non è così sostanziale. In generale il Canada in questo momento sta crescendo due futuri campioni Slam, oltre a Felix bisogna considerare Shapovalov. Anche se quest’ultimo sta faticando , vi assicuro che in futuro sarà al top di questo sport insieme ad Aliassime”.
In questo momento sei più avanti di loro per certi versi, sei fra i primi al mondo da un bel po’…
“È strano perché a soli 21 anni ho già 5 anni di Tour alle spalle ma nonostante il ranking e i titoli non penso di essere in alcun modo migliore di loro. Ognuno cresce ad una velocità diversa, chiaramente ho più esperienza ma tra qualche anno nessuno si ricorderà questo fattore. Auguro il meglio a questi ragazzi e credo che il futuro del tennis sia in ottime mani”.
Lo scorso anno hai avuto un’ottima stagione sul rosso, pensi che la terra battuta sia la superficie su cui ti esprimi meglio?
“Quando sono entrato in Tour credevo fosse quella su cui avrei trovato maggiori difficoltà, poi sono arrivate le semifinali di Amburgo nel 2014 ed il primo titolo Challenger. Sono uno di quelli che non vede l’ora di giocarci perché adoro gli scambi interlocutori, mi piace correre e scivolare, la terra rossa è sicuramente una delle mie superfici preferite insieme all’indoor”.
A Miami hai adottato un cucciolo di nome Pop, si chiama ancora così? Va d’accordo con Lovik?
“Sì, [ride, ndr]. Alla fine abbiamo deciso di cambiargli nome. Adesso si chiama Monte, come Monte-Carlo! Sfortunatamente è ancora in Florida con degli amici di famiglia perché ha soltanto due mesi e per legge non può lasciare gli States prima di averne compiuti sei. Resterà ancora lì per un po’ ma spero che andrà d’accordo con Lovik quando arriverà finalmente a casa”.