Non è un super Nadal. Almeno non ancora, ed è meglio puntualizzarlo, conoscendo la capacità del più grande campione di sempre sulla terra rossa di trovare miracolosamente la forma, torneo facendo. Non è propriamente il Rafa che conosciamo. Ma, di mestiere, di esperienza, di killer instinct, ha approfittato dei primi errori – cinque, di fila, di dritto , del giovane che forse gli somiglia di più, il precocissimo canadese Felix Auger Aliassime. Si è staccato sul 4-3 del primo set, ha preso mezza incollatura e non ha più mollato il vantaggio. Con l’unica incertezza quand’ha servito per il match sul 63 5-2 ed ha ceduto la battuta con doppio fallo. Concedendo all’avversario di annullargli cinque match point. Un souvenir importante, che dà terribilmente fastidio all’11 volte imperatore del Roland Garros e che dà ancor più fiducia al canadese rampante.
Non è un super Nadal quello che firma il successo numero 50 a Madrid (toccando il traguardo in otto tornei diversi, cinque sulla terra). Dalla finale degli Australian Open di gennaio – peraltro persa contro Djokovic -, ha zoppicato parecchio: letteralmente, per via del ginocchio destro, e anche come risultati, senza riuscire ad aggiudicarsi alcun torneo e cedendo la corona negli amatissimi feudi di Montecarlo (da Fognini) e Barcellona (Thiem). Anche a Madrid, ha fatto un esordio con giallo, dribblando i giornalisti con un certificato medico per un virus intestinale che l’ha messo ko per tre giorni. Tanto da far temere anche una clamorosa rinuncia. Soprattutto in considerazione del solido avversario, il primo così solido già a 18 anni, proprio come fece per ultimo lui, quando si affacciò sull’Atp Tour. Tanto solido di colpi e di nervi, da battere all’esordio il “gemello” Denis Shapovalov. Colui il quale, due anni fa, eliminò proprio Rafa a Montreal, diventando il più giovane promosso ai quarti in un torneo Masters 1000, dopo essere stato ospite in casa della famiglia Auger Aliassime. Quando, a sera, Denis festeggiò l’impresa con Felix, la mamma e la sorella, vide che nella cameretta dell’amico c’era appeso al muro proprio il poster di Nadal e gli suggerì che fosse arrivato ormai il tempo di toglierlo. Felix lo accontentò subito, platealmente, e gli propose: “Ora ci metterò il tuo”.
FELIX IMPARA IN FRETTA
Auger Aliassime sostiene di aver imparato la lezione: “L’anno scorso mi sono infortunato ad inizio anno, ho fatto l’errore di pensar di vincere prima di migliorare e di lavorare a fondo sul mio gioco. Mentalmente, fino al Roland Garros, non ero a posto. Guardavo troppo ai risultati e facevo troppi paragoni con gli altri”. Ma certo, ancora oggi, paga l’inesperienza contro la palla carica di Rafa, peraltro nelle condizioni particolarmente ventose di Madrid, tanto da commettere 30 gratuiti (16 di dritto). E da rinfrancare il campione di casa. Che proclama: “Devo essere molto soddisfatto e contento, sono riuscito a vincere e, ce l’ho fatta in due set, contro un avversario che non è mai facile. E in una giornata ventosa e fredda. Penso che il rovescio sia andato molto bene, anche se ci sono tante cose d migliorare, ovviamente”.Non la prima di servizio che gli ha dato il 76% dei punti (35/45). Non la determinazione nello stoppare i ragazzi della Next Gen che fanno passerella a novembre nelle Finals di Rho Fiera. Contro gli under 21, da Indian Wells 2016, Rafa ha un bilancio di 20-2. E il prossimo avversario, Frances Tiafoe, è già nella lista, coi tre set a zero che gli ha rifilato a gennaio nei quarti di Melbourne.
*articolo ripreso da supertennis.it