Una partita che vale il sogno di una vita e che aspetti da quando per la prima volta hai preso la racchetta in mano da piccolissimo. Il sogno di Matteo Berrettini era quello che hanno un po’ tutti i ragazzi nati negli ultimi 20 anni ovvero giocare contro Roger Federer su uno dei campi più importanti della storia di questo sport e lunedì potrà realizzarlo grazie alla splendida vittoria in cinque combattutissimi set contro il piccoletto argentino e mai domo Diego Schwartzman. Quasi in contemporanea Federer ha sconfitto il francese Pouille in tre set ed è arrivato agli ottavi.
Una partita epica nella quale il nostro giocatore ha dimostrato di essere un campione vero che nei momenti più importanti non ha tremato e che anzi nel penultimo games al servizio ha annullato due palle break pericolosissime con due ace. Cosa questa che forse non era mai avvenuta in passato. Finalmente abbiamo un giocatore che dalla settimana prossima sarà, comunque vada con Federer lunedì, a ridosso della 18esima posizione della classifica ATP che fa del servizio un punto di forza imprescindibile del suo gioco.
Il quinto giocatore come abbiamo scritto ieri che nell’era open (ovvero quella con i giocatori professionisti e con le classifiche moderne) di Wimbledon ad approdare agli ottavi e quindi alla seconda settimana. Con questa vittoria Matteo vendica con tutti gli interessi del caso, vista l’importanza del palcoscenico, la sconfitta di Roma di metà maggio quando al secondo turno perse contro Diego in due rapidi set in una partita veramente brutta e giocata con moltissimo vento.
La cosa veramente bella è che oltre a Matteo, tra le altre cose è un bravissimo ragazzo ed un esempio per i bimbi che si avvicinano a questo splendido sport, abbiamo altri giovani che ogni settimana si stimolano a vicenda e si migliorano come Fabbiano e Sonego. Peccato, come spesso accade, che tra questi come esempio in campo e fuori non si può certamente annoverare il nostro numero uno Fognini che non passa giorno senza che venga ricordato per dei comportamenti in campo veramente assurdi e che nulla hanno a che fare con il tennis.
La cronaca della partita
Già dai primi games della partita si capisce che sarà una battaglia punto su punto, si va in equilibrio senza sussulti e senza palle break fino al 5 a 5 dove Matteo ne annulla una con un bellissimo pallonetto in recupero. Poi si arriva nel primo dei tre tie break e l’argentino allunga subito con la sua solita regolarità da fondo campo e con Matteo che inizia a gridare “Non so proprio come fargli il punto”. Finisce 7 a 5 con un errore di Matteo di rovescio.
Il Secondo parziale va avanti sulla falsariga del primo con i due giocatori che riescono a tenere abbastanza agevolmente i loro turni di servizio. Sul 5 a 4 per Dieghito Matteo è bravissimo ad annullare due palle break prima con una volee smorzata e con un gran dritto. Si arriva di nuovo al tie break ma questa vola è l’italiano a scappare via sul 4 a 1 e poi con un pallonetto millimetrico con il quale dimostra anche di avere un discreto tocco si procura quattro set point sul 6 a 2. Matteo chiude il parziale con un ace (22 saranno in tutto e 7 i doppi falli)
Nel terzo parziale l’argentino sembra essere più fresco e Berrettini e l’argentino sfrutta un piccolo passaggio a vuoto e se lo aggiudica 6 a 4.
Dal quarto set viene fuori il carattere dell’italiano che riesce a superare molti momenti di difficoltà aggrappandosi al servizio ed alla forze residue mentre il piccolo argentino continua a sbagliare veramente poco. Su 5 a 4 sotto Berrettini annulla il primo match point con un grande dritto ad uscire sulla riga dopo 3 ore e 26 minuti. Poi sotto 6 a 5 e 15 40 ne annulla altri due con una gran prima e con coraggio si butta avanti ed il passante dell’argentino esce di un soffio. Si va nuovamente cosi al tie break con le emozioni che sul mitico campo 18, quello della partita più lunga della storia tra Mahut ed Isner, iniziano a salire alla stelle ed il tifo dei tanti tifosi italiani presenti sulle tribune inizia a farsi sentire. Finisce 7 a 5 per l’italiano grazie ad un altro errore di dritto dell’argentino.
Nel set decisivo Matteo nel primo game è costretto ad annullare nuovamente una palla break e lo fa con una volee in allungo veramente molto bella. Da questo momento in poi Schwartzman si disunisce ed inizia, finalmente, a sbagliare qualcosa. Matteo scappa sul 3 a zero e poi sul 4 a 2 e 5 e 3 e servizio. La mano non trema al giocatore allenato da Vincenzo Santopadre a suon di prime palle si porta sul 40 a zero e poi al secondo match point chiude dopo 4 ore e 19 minuti di gioco e si getta a terra (foto in alto) tra gli applausi della gente.
67 76 46 76 63 il punteggio finale
Da Wimbledon, Daniele Flavi