Sull’Isola di Ischia, al Belvedere dei Maronti, Cesare Covino, il Maestro ischitano, pose due targhe:
– una per Dido (2013) e una per Alberto (2019)……. a perenne memoria.
Io c’ero, assieme a Cesare alla posa delle due targhe e Meo Sacchetti arrivò dalla Sardegna per commemorare Alberto Bucci.
E ora……. Pillole di storia.
Dido Guerrieri: Professore di Basket, di Umanità e di Vita
Il mio ricordo di Dido Guerrieri, una delle personalità più importanti nella storia della pallacanestro italiana. Personaggio incredibile, scrittore, formatore, Istruttore di vita. Conobbi Dido Guerrieri a Milano al Corso Allenatori di Pallacanestro, avevo già letto le sue dispense sui suoi viaggi in America e ne ero rimasto affascinato, ma per me fu una grande fortuna partecipare al Corso Allenatori di Pallacanestro a Milano e conoscere di persona Dido Guerrieri, che poi rividi come relatore al Corso Allenatori Nazionali di Pallacanestro nel 1972 a Cortina d’Ampezzo.
Chi era Dido Guerrieri?
Dido Guerrieri, Insegnante di Educazione Fisica, iniziò la carriera di allenatore a Forlì nel 1959 dopo alcuni anni di insegnamento scolastico, fu poi alla guida di Vigevano, vice di Cesare Rubini al Simmenthal Milano, Istruttore Federale della F.I.p. e poi ancora in panchina con Alco Bologna, Mobilquattro Milano, Mobiam Udine, Auxilium Torino, Virtus Roma e ancora Torino.
Nel 1990 è stato nominato allenatore onorario dalla F.I.P., vanta 311 vittorie su 599 panchine in carriera. È stato attivo anche come giornalista sportivo, scrivendo a lungo per la rivista Superbasket, dopo essere entrato nella Hall of Fame della F.I.P. è scomparso nel 2013 all’età di 81 anni.
Questo era Dido l’Eterenauta!
Un ricordo di Alberto Bucci: grande persona, grande allenatore, mai banale!
Ci eravamo sentiti per telefono da Pozzuoli con Cesare Covino, la sua voce un poco sofferente, la sua voglia di condividere le gioie degli altri, Alberto avrebbe compiuto 71 anni lo scorso aprile, se n’è andato dopo una lunga battaglia che non l’ha risparmiato, vinto dalla leucemia.
Era il presidente delle V Nere dal 2016 e sotto le Torri da allenatore aveva portato tre scudetti (1984, il decimo, quello della stella, 1994 e 1995), due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Aveva vinto una Coppa Italia a Verona e a Pesaro, aveva portato in A1 Fabriano e Livorno e con la Libertas targata “Enichem” aveva vissuto la finale in giallo del 1989 contro Milano, quella del canestro dato e poi tolto a Forti.
E’ nella “Hall of Fame” della F.I.P., la stanza degli immortali della pallacanestro, Lui ha dato tanto al basket italiano, ha profuso energie, una mentalità nuova, una freschezza cestistica mai dimenticata.
“Albertone” era un motivatore incredibile, tanto che Ancellotti lo aveva utilizzato come “Mental coach” a Madrid quando allenava il Real. A Ischia alla “Vacanza Basket” di Cesare Covino ci veniva volentieri, era cordiale con tutti, gentile, mai banale. La sua voce pacata, penetrante, la sua profonda conoscenza della pallacanestro, la sua concretezza, il suo “magico” stile da leader.
Mi ricordo una sua “lectio magistralis” tenuta ai partecipanti al Camp di Ischia: un’analisi lucida della vita, una perfetta immagine del mondo attuale, dei giovani d’oggi, della pallacanestro che voleva lui: quella semplice, stringata, esaltante.
Ciao Alberto, “persona speciale”!
Nelle foto
Dido Guerrieri e Dan Peterson, amici e rivali