Era nell’aria da settimane, mesi se vogliamo: la telenovela che vede protagonisti Ivan lendl ed Alexander Zverev (n.5 ATP) è finalmente giunta al termine.
Dopo continui tira e molla, durante i quali Lendl si è perfino detto assente in vista degli importanti appuntamenti primaverili sul rosso; e velenose frecciatine lanciate in conferenza stampa dal giovane tedesco, l’allenatore ha finalmente deciso di interrompere la collaborazione iniziata la scorsa estate, e che stava di fatto cominciando ad assumere tutti i tratti di una “toxic relationship”.
“Ho tanta fiducia in Sascha, è ancora molto giovane”, ha dichiarato il supercoach in uno statement. “Un giorno potrebbe diventare un grande giocatore ma al momento ha alcuni problemi fuori dal campo che non mi permettono di lavorare in maniera consistente ed in linea con la mia filosofia”. Probabilmente il riferimento è alla situazione tra Zverev ed il suo ex manager Patricio Apey, di cui ha discusso Boris Becker ieri in conferenza stampa.
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Pubblicato da Sport Senators su Venerdì 26 luglio 2019
Poco prima dell’inizio del torno di Amburgo, Zverev aveva messo in dubbio la professionalità del coach, dichiarando: “Dovrebbe pensare di più al tennis. Su due ore di allenamento, mezz’ora la passa a raccontarmi di come ha giocato a golf il giorno prima”.
Accuse alle quali Lendl ha risposto: “Quando si tratta di etica professionale, i miei record parlano da sé”. Nel palmares dell’allenatore ci sono infatti ben tre tornei dello Slam, al fianco di Andy Murray: US Open 2012, Wimbledon 2013 e 2016; ed un Masters di fine anno conquistato nel 2018 proprio insieme al Next Gen.
Zverev, questa settimana impegnato nel torneo di Amburgo, continuerà a lavorare insieme a suo padre, Alexander Senior. Tuttavia, Boris Becker, da sempre vicino al giovane connazionale, pare sia già pronto a cogliere l’occasione al balzo per tornare a ricoprire il ruolo di supercoach in uno dei team più in vista del circuito, dopo la fruttuosa partnership con Novak Djokovic (2013-2016).