Ho amato e amo tuttora lo sport come un fratello (anche se sono figlio unico!), ho adorato e adoro tuttora i campi sportivi sui quali ho giocato (calcio, volley, basket, tennis, atletica leggera), e gioco (con i bambini), ricordo l’odore delle palestre, delle piscine, della terra rossa del tennis, delle piste in terra rossa in atletica,…….il sapore della vittoria e il sapore del disappunto della sconfitta.
L’amore per lo sport mi ha reso migliore, mi ha fatto crescere e mi ha fatto capire che nella vita bisogna giocare sempre partite leali,……….senza l’odore del doping, nelle quali bisogna dare sempre il meglio di se stessi e stringere la mano all’avversario, anche se è sudata!
Oggi se fate un giro in una palestra, in una piscina, in un campo sportivo o negli spogliatoi e chiudete gli occhi e inspirate profondamente……. capite che l’odore nello sport è davvero emozione!
“C’è odore nello sport? “Qual’è l’odore dello sport?”
Una domanda che stimola a riflettere e che, a volte, permette di rivivere momenti passati. Tra i cinque sensi, l’olfatto è quello che utilizziamo di meno ed è quello che stiamo più perdendo; con l’evoluzione della specie e i nuovi processi tecnologici abbiamo sempre meno necessità di sentire gli odori.
E allora?
Chiunque abbia mai praticato attività sportiva, sa molto bene che molta “dell’epica delle azioni prodotte” è enfatizzata dalle emozioni e dalle sensazioni che si vivono e perciò anche dagli odori che si sentono.
Volete degli esempi?
Il gusto dell’odore dell’erba appena tagliata in un campo sportivo, il sudore che scende dalle tempie dei giocatori e degli atleti, l’odore sgradevole delle magliette in tessuto sintetico, il profumo acre dei gas di scarico delle automobili e delle motociclette durante un Gran Premio, l’odore della sabbia in faccia e nei capelli in un salto in lungo, il profumo del cloro in una gara di nuoto, l’odore dell’olio in sala massaggi, l’odore della magnesia in ginnastica artistica, nel salto con l’asta, nel tennis, il sapore dell’acqua salata nelle gare di nuoto in acque libere, il sapore acre del sudore (a volte misto a sangue) di due pugili in un incontro di boxe, l’odore dei giocatori nella mischia del rugby, l’odore nelle gare di sollevamento pesi.
Se avete praticato un’attività sportiva, il leggere di tutti questi odori vi riporta alla mente ricordi indelebili della vostra “vita agonistica” vissuta e momenti “segnati”anche da quei profumi emanati in campo. Profumi di ogni tipo, odori incancellabili se si chiudono gli occhi e si pensa al passato!
L’odore nello sport è un ricordo che rimane.
Quando si rientra dopo anni di assenza, in una piscina (l’odore del cloro, l’odore dell’acqua della doccia, l’umidità dello spogliatoio e del campo di gara), oppure quando si varca la porta di un Palazzetto dello sport (l’odore del parquet, il profumo dei palloni, l’umidità dello spogliatoio), rappresentano veri e propri sentimenti, cose di cui non ci si dimentica mai. Fanno parte della propria vita!
E poi ancora.
Il pubblico, i giocatori, gli arbitri, la palestra, l’odore inconfondibile di una “tenzone”, il colore dell’odore dello stress, la vittoria, la sconfitta, le grida, gli applausi, le mani sudate: tutto questo è emozione, tutto questo è l’odore dello sport.
Ricordi di spogliatoio prima dell’inizio di una gara o di una partita, l’aria irrespirabile, la concentrazione, l’ansia, a volte la paura: un mix di odori, emozioni e di sensazioni!
E allora, per provare a dare una risposta alla domanda iniziale, per me, l’odore nello sport è proprio questo, emozione!
È emozione perché le gare e le partite di un qualsiasi sport (dalla finale della Coppa del Mondo, alla finale di Eurolega, o la finale in un’Olimpiade o in un campionato del mondo, oppure alla partitella del sabato pomeriggio tra amici, o anche una gara non competitiva), non iniziano quando l’arbitro fischia, iniziano quando ci si ritrova in spogliatoio e gli odori del passato………. ci permettono di cominciare a ricercare la concentrazione “prima del “via”.
Emozioni! Sì emozioni che non si cancellano mai!
………….”E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c’è, capire tu non puoi. Tu chiamale, se vuoi emozioni” (Lucio Battisti)