Anche i ricchi piangono. La più famosa telenovela di tutti i tempi si replica pure nel tennis, nella sgangherata serata newyorkese boicottata dalla pioggia e rivoluzionata nel programma. Se re Federer parte lentissimo, concede un set al folletto Dzumhur e se la prende col cemento di Flushing Meadows a suo dire troppo lento, re Djokovic doma di testa e nervi per 64 76 61 Juan Ignacio Londero, ma soprattutto un evidente problema alla spalla sinistra. Problema che non sembra l’estensione di quello al gomito che l’ha stoppato per quasi un anno.
“E’ stato un test – ha detto Nole in conferenza stampa – . E’ la prima volta che ho infortunio così, non è stato facile giocare col dolore, quando devi lottare e sperare di essere fortunato con qualche colpo. In carriera mi era già successo di dover convivere con il dolore, e questo mi ha aiutato. Di sicuro mi ha limitato al servizio e nel rovescio. Per me è stato un match difficile, con tanti scambi, specialmente nei primi due set. Sono stato bravo a ritrovare il mio gioco nel secondo set, e ringrazio i medici per essere riuscito a portare a termine il match. Che altrimenti non so se sarei riuscito a concludere”.