Oggi per il tennis italiano è una giornata storica, il romano Matteo Berrettinisfiderà sul campo centrale degli Us Open, quando in Italia saranno le 23.00, Rafael Nadal in semifinale dell’ultimo dei quattro tornei dello Slam (i più importanti) dopo 42 anni dal medesimo traguardo raggiunto dall’attuale capitano di Coppa Davis Corrado Barazzutti. Con questo risultato il giovane 23enne è salito agli onori dei tg nazionali e la sua faccia oramai inizia ad essere conosciuta anche al grande pubblico e non solo agli appassionati e con essa anche lo staff che lo segue oramai da molti anni.
Chi è Matteo Berrettini
Un traguardo che ci riporta alla mente la storica semifinale del Roland Garros del 2018 di Marco Cecchinato, anche questa arrivata dopo una quarantina di anni dai successi di Panatta e dell’epoca d’oro del tennis azzurro che grazie alle donne negli ultimi anni è rimasto ad alti livelli. Sul centrale di New York solo quattro anni fa ci fu l’indimenticabile finale tutta tricolore in cui Flavia Pennetta sconfisse la sua amica di sempre Roberta Vinci e poi annunciò il ritiro dall’attività agonistica per dedicarsi a fare la mamma a tempo pieno e la moglie di Fabio Fognini (attuale numero 1 azzurro e numero 11 del mondo).
Vincenzo Santopadre è il suo allenatore da 10 anni
Tornando a Matteo, il giocatore romano cresciuto tra i circoli del Lungotevere e Bel Poggio, il suo staff è composto da un mental Coach, fisioterapista, manager con al centro la figura di un altro romano che il suo allenatore ovvero Vincenzo Santopadre che spesso è affincato da Umberto Rianna (responsabile degli over 18 per la Federazione italiana tennis) che ha iniziato a lavorare con Matteo da ben 10 anni ovvero da quando ne aveva solo 13 e che lo ha forgiato sia dal punto di vista tecnico, costruendo un servizio con prime palle costantemente sopra i 200 km orari dall’alto dei suoi 193 centimetri ed un dritto bomba con il quale inizia lo scambio e porta a casa molti vincenti. Ma forse la cosa più importante che Vincenzo, ex giocatore professionista di 48 anni con best ranking intorno alla centesima posizione e dal maglifico rovescio in back, ha dato a Matteo è la tranquillità e la fermezza del carattere con la quale riesce a superare le difficoltà in campo come i quattro match point non trasformati nell’ultima partita vinta ai quarti di finale contro il francese Monfils.
Le parole di Santopadre
Siamo riusciti a contattare telefoninicamente Vincenzo Santopadre, persona sempre molto disponibile e gentile, che tra un allenamento ed un pranzo veloce ci ha rivelato come Matteo sta preparando la sfida di questa sera al vincitore di 18 tornei dello Slam Nadal.
“Matteo dopo le fatiche della partita contro Monfils – ha spiegato a Romatoday.it – oggi sta bene, abbiamo ripreso il normale programma degli allenamenti ed a dire il vero l’altra sera non abbiamo festeggiato più di tanto ma l’abbiamo fatto con il giusto equilibrio (una parola molto importante per Santopadre ndr) con un piatto di pasta ed un’insalata tra l’entusiasmo dei tifosi che ci hanno raggiunto al ristortante italiano dove andiamo oramai tutte le sere”.
La differenza tra Matteo e i giocatori italiani che hanno tenuto a “galla” il tennis italiano dagli anni 2000 fino allo scorso anno sta nel fatto che per Matteo questo importantissimo risultato non rappresenta un traguardo ma lo vede come una tappa di avvicinamento verso mete ancora più ambite anche perché ha solo 23 anni.
Matteo riesce a superarsi giorno dopo giorno
“Matteo nell’ultimo anno – prosegue Santopadre – ha fatto dei progressi veramente eccezionali soprattutto dal punto mentale. Ha acquisito una capacità di reagire ai momenti difficili che capitano durante le partite da uomo maturo. Riesce sempre ad alzare l’asticella degli obiettivi da superare e poi con la costanza e l’impegno li raggiunge. Con Nadal sappiamo benissimo che sarà durissima ma lui sono sicuro darà il 100% e cercherà di fare il suo gioco senza farsi condizionare da chi c’è dall’altra parte della rete”.
La romanità di Matteo Berrettini
Vedendo Matteo in campo e sentendolo nelle interviste post partita si capisce che Matteo è un ragazzo molto solare che riesce anche ad essere autoironico e a non prendersi troppo sul serio e questo, forse, è dovuto anche la fatto di essere nato e cresciuto a Roma. “Beh di sicuro Matteo è un ragazzo molto allegro. In molte occasioni emerge la sua “romanità” – continua a sottolineare Vincenzo Santopadre – riesce a fare gruppo con tutti ed è sempre sorridente e positivo ed anche nei momenti più brutti riesce tirarsi fuorsi dalla situazione con un sorriso o con una battuta. Nella storia resterà la frase detta sul centrale di Wimbledon solo qualche mese fa al grande Roger Federer mentre gli stringeva la mano dopo aver perso nettamente agli ottavi: quanto di debbo per la lezione di oggi”.
Con questo carattere siamo sicuri che Matteo riuscirà a non farsi distrarre nei prossimi mesi dalle sirene dello spettacolo in quanto dopo questi successi sarà richiesto un po’ ovunque tra sponsor, riviste patinate e Tv. “Non bisogna essere ipocriti, c’è il rischio che dopo questi successi si venga travolti dal successo. Ma noi tutti – chiude con queste parole la nostra chiacchierata telefonica Santopadre – che gli siamo intorno dovremo essere bravi a fargli tenere la barra dritta ed a fargli capire che la priorità resta il tennis giocato e i moltissimi altri obiettivi da raggiungere come quello dell’ingresso nella Top Ten (da lunedì anche se dovesse perdere questa notte sarà comunque numero 13 ndr)”
Articolo ripreso da: http://www.romatoday.it/sport/tennis-us-open-semifinale-berrettini-nadal-intervista-santopadre.html