Bernd Wiesberger ha vinto il 76° Open d’Italia. Con un ultimo meraviglioso giro bogey-free in -6, il trentaquattrenne austriaco ha vinto la sua settima gara dello European Tour, la terza nel 2019 dopo il Made in Denmark e lo Scottish Open. Wiesberger ha vinto perchè è stato il più regolare di tutti i giocatori in contention, che nella parte centrale del percorso hanno perso il focus sull’obiettivo e, per dirla tutta, anche sulla prima moneta da 1.666.000$. Matthew Fitzpatrick, leader dopo il secondo e il terzo round, è arrivato secondo; a pesare maledettamente sulla sua carta è il doppio-bogey della 9, par 5 in cui è finito fuori limite col tee-shot e ha dovuto tirare un altro drive dal tee, che però a quel punto era già un terzo colpo. I tre birdie arrivati dopo (quattro in tutto) sono serviti a Matthew solo per mantenere la seconda posizione con -15, visto che Wiesberger aveva fissato la solo-lead a -16.
A dire il vero, quando Wiesberger è andato in clubhouse per Fitzpatrick c’era ancora una buca e mezza da giocare. Al par 5 della 17 l’inglese ha tirato un fantastico approccio col ferro 3 al green, finito a poco più di tre metri dalla buca. In quel momento il classe ’94 era a -14, a due colpi dall’austriaco, e aveva una buona possibilità per un eagle che l’avrebbe dunque riportato a pari merito con Bern con una buca da giocare. Il putt però è sbordato leggermente a sinistra, nonostante l’early walk di Fitzpatrick che di solito significa colpo imbucato. Solo tap-in per il birdie, quindi, e un colpo di distanza da Weisberger.
Alla 18 il secondo colpo di Fitzpatrick è risultato buono ma non perfetto: la pallina è finita sul green a 20 metri dalla bandiera, e il putt che gli avrebbe dato il birdie e quindi il playoff è andato a destra della buca. Per Wiesberger, davanti alla tv con moglie e caddie nella recording area, è stato il momento di esultare per la seconda vittoria in una gara delle Rolex Series della stagione.
Il primo degli azzurri in classifica è Francesco Laporta, autore di un bellissimo Open d’Italia chiuso con lo score di -9 valido per la settima posizione. “Lapo”, inquadrato solo alla 18 dell’ultimo round in tutta la setttimana, è un giocatore del Challenge Tour e ha sfruttato al meglio l’invito per questa settimana all’Olgiata. Oggi ha registrato un -3 con sei birdie e tre bogey. Il settimo posto in coabitazione con Sharma e Wallace gli è valso una moneta di circa 70.000$: lo aiuteranno per il prosieguo di una carriera che di sicuro sta diventando brillante.
Andrea Pavan è arrivato decimo. Il giro di Nello è stato particolare: al par 4 della buca 4 ha trovato un eagle clamoroso col secondo colpo da più di cento metri (shot del torneo) e con i due birdie consecutivi della 6 e della 7 ha seriamente insidiato le primissime posizioni della classifica. Il pubblico ha sentito il momento e in molti hanno lasciato il round dei primissimi per dare al romano un altro po’ di entusiasmo. Però alla buca 8 l’azzurro ha fatto un doppio bogey a causa di un tee-shot brutalmente a destra, finito in mezzo al bosco. Nelle due buche successive Andrea ha recuperato con due birdie consecutivi mostrando grande resilienza, salvo poi ricadere in un 6 al par 4 della 11 e in altri due bogey alla 12 e alla 15. Il birdie della buca 17 è servito solo per la classifica: ormai i posti alti della classifica erano lontani e Pavan si è dovuto accontentare di una decima piazza con molti rimpianti. Il suo ultimo round è finito con un misero -1 (-8 per il torneo); viste le premesse poteva essere un giro decisamente migliore.
Dulcis in fundo, è quasi vietato non scrivere due righe su Justin Rose. Il giro senza birdie con +7 di ieri lo ha decisamente fatto arrabbiare: oggi è stato il migliore del field, carta consegnata con lo score di -7 senza nessun bogey. Ieri era cinquantesimo, oggi quindicesimo. Stesso campo, stesse condizioni meteo. Ecco cosa significa essere un campione.
A detta di tutti, il percorso dell’Olgiata è risultato sì difficile, ma anche perfetto sia sui green che nelle altre sue componenti. Un buon biglietto da visita per la Ryder Cup del 2022 al Marco Simone.
Il leaderboard:
(Foto di Claudio Pasquazi)