Beibut Shumenov è diventato per la prima volta campione del mondo (mediomassimi WBA) dieci anni fa, al nono incontro da professionista. Da allora combatte molto poco e quasi sempre con un titolo in palio (11 volte su 12 combattimenti).
Beibut Shumenov ha rischiato di morire quando era ancora un bambino. Un giorno, mentre i genitori erano fuori per lavoro, gli zii si stavano prendendo cura di lui. Per sbaglio gli hanno fatto bere del latte avariato, al rientro a casa il papà e la mamma hanno trovato il piccolo che si contorceva sul pavimento. Era completamente blu. Ricoverato d’urgenza in ospedale, i medici non davano speranze.
“Signori, vostro figlio non sopravviverà”.
Amirkhan e Soule scoppiavano in lacrime.
Poi, un intervento chirurgico salvava quasi miracolosamente il bambino.
“Avrà bisogno di molte cure, non crescerà molto e dovrà evitare qualsiasi sforzo”.
Oggi Beibut ha 36 anni, pesa 90 chili, è alto 1.88 ed è il campione del mondo WBA dei massimi leggeri con un record di 18-2-0, 12 vittorie per ko.
La sua è una storia davvero interessante.
Quando esisteva ancora l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) la famiglia Shumenov lavorava per lo Stato. Il papà come commercialista, la mamma come insegnante. Crollato l’impero sovietico, il Kazakhstan è diventata la loro patria. Si sono messi in proprio e oggi hanno una catena di supermercati e varie imprese di costruzioni, attività che li ha fatti diventare una delle famiglie più ricche del Paese.
Beibut si è laureato in legge e ha superato l’esame per diventare giudice. Lavora per le aziende di famiglia, parla cinque lingue e ha una vita molto intensa.
Abita a Las Vegas, in una fantastica villa con palestra, piscina, sala per vedere i film, ascensore, camera iperbarica.
L’indirizzo è Coast Line Drive. La villa è su un lago artificiale, sul retro sono ormeggiati magnifici yacht.
Ha deciso di diventare pugile dopo avere visto una serie di film con Bruce Lee e alcuni combattimenti di Mike Tyson.
Ha esordito al professionismo il 17 novembre 2007, il 15 agosto 2009 era già campione del mondo. Ha conquistato il titolo in due categorie, mediomassimi e massimi leggeri. La sua attività segue la media di un match l’anno.
Il 13 dicembre 2014 combatte da peso massimo.
Il 25 luglio 2015 conquista l’interim WBA dei massimi leggeri.
Il 21 maggio 2016 diventa campione regolare.
Il 19 giugno 2017 annuncia il ritiro. Un serio problema all’occhio destro lo convince a prendere questa decisione.
Rimane fermo fino al 7 luglio 2018 quando riconquista il titolo.
Da allora non ha più combattuto, restando campione nonostante il regolamento dica che avrebbe dovuto difendere il mondiale entro nove mesi. Il tempo è scaduto lo scorso aprile, ma è come se nulla fosse accaduto.
Del resto la World Boxing Association nei massimi leggeri, e non solo, ha quattro campioni: Arsen Goulamizian (supercampione), Beibut Shumanov (campione), Alexey Egorov (campione Gold). E, come se non bastasse, ha messo su un match per il titolo vacante di campione ad interim vinto, sabato scorso, da Ryad Merhy che ha sconfitto per ko alla settima Imre Szello.
Eppure il regolamento WBA dice che il mondiale ad interim dovrebbe servire per sostituire momentaneamente un campione che per vari e giustificati motivi non è in grado di difendere il suo titolo.
In questo caso di campioni ce ne sono già tre…
Una cosa buona la WBA l’ha comunque fatta. Indagando sulla strana e assurda storia dei suoi pluricampioni, ho scoperto quella di Beibut Shimenov. Avevo letto un articolo su di lui qualche tempo fa sul Los Angeles Times. L’ho ritrovato nel mio archivio. Sono partito da quello, ho ampliato le ricerche e ho messo assieme questo servizio su un tipo davvero unico nel panorama del pugilato mondiale.
*articolo ripreso da https://dartortorromeo.com/2019/10/21/beibut-avvocato-e-campione-mondiale-da-piccolo-a-un-passo-dalla-morte/