Non fermatevi all’impresa, “che succede una volta su mille”. Non distraetevi coi numeri, quell’1-5 30-40 che, da disastro contro l’uomo forte del momento, Daniil Medvedev, diventa 7-6, memorabile, miracolosa, incredibile rimonta. Non fissatevi con le 14 volte che Rafa Nadal, l’extraterrestre, ha vinto una partita dopo aver salvato un match point. Non fatevi rispondere “Queste sono ‘bullshit’” (fesserie), come il toro di Spagna, Rafa Nadal, che di queste cose se ne intende, replica stizzito a una domanda.
Per lui tutto quello che non è abnegazione e concentrazione, è già sconfitta. Tutto quello che è eccezionale, straordinario, unico, episodico è come vincere al Lotto, casuale, illusorio, sporadico. Quel che fa testo è il lavoro, l’applicazione, la determinazione. Come recita l’esempio di qualsiasi agonista dello sport, il mitico mancino di Maiorca: “La cosa da imparare non è come si fa una rimonta. Ma che non bisogna mai arrendersi, l’esempio è quello che dai ogni giorno, per tutta la vita: l’esempio di non spaccare la racchetta per la rabbia quando sei sotto 5-1, o quando non perdi il controllo quando ti sembra che le cose in campo non funzionino. E poi devi riconoscere gli errori e trovare la soluzione per commetterne il meno possibile: io li accetto fino da ragazzo”.