La Libertadores ai brasiliani del Flamengo, che non la vincevano dal 1981. Hanno ribaltato la partita tra l’89’ e il 92’ con una doppietta di Gabigol dopo lo svantaggio al 14’ subito da Borré. Qualche giorno fa, nella finale del Mondiale per club Under 17, il Brasile aveva vinto la finale contro il Messico ribaltando il punteggio con due gol fra l’84’ e il 93’.
Letterario. Se Mario Vargas Llosa ha iniziato Conversazione nella cattedrale chiedendosi “quando il Perù è stato fregato”, il Flamengo doveva andare a Lima per sapere che la sua maledizione nella massima competizione calcistica in Sudamerica sarebbe terminata sabato 23 novembre, 38 anni dopo la sua unica della sua unica Libertadores. | El País
Il perché di una sconfitta. Diciotto falli. Era la quantità di infrazioni commesse dal River alla fine del primo tempo della finale della Copa Libertadores contro il Flamengo. Matías Suárez ha visto il cartellino giallo al 47’ a causa di una pressione alta per non far uscire Pablo Marí. Era il suo sesto fallo personale; 120 secondi prima, Borré – nella posizione di ala sinistra – aveva commesso fallo da dietro su Rafinha. De la Cruz (un altro De la Cruz rispetto a quello che arrivò al River), sommava tre falli. Sarebbe irrispettoso ridurre i meriti del River ai falli tattici, ma quando è calato negli anticipi e nei duelli individuali, ha perso la finale. Quando si è rilassato nel pressing e nella intensità, quando ha smesso di marcare bene, è caduto. È successo negli ultimi tre minuti, tra il 43’ e il 46’ del secondo tempo. | Christian Leblebidijan, la Nación
Tratto da www.loslalom.it
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