Marco Baghdatis, appena abbandonato l’agonismo, rimane nel tennis come allenatore e come prima allieva avrà Elina Svitolina. Eureka! Due soggetti spontanei, simpatici, attraenti e positivi si congiungono, per la felicità del tennis stesso. Perché, intanto fanno baciare due sorrisi fra i più belli e coinvolgenti del tennis: metaforicamente, sia chiaro, entrambe sono felicemente legati ad altre persone (lui con la collega croata, Karolina Sprem, lei col collega francese Gael Monfils).
Baghdatis e Svitolina sono fra le persone più positive dell’universo delle racchette. Due talenti di fisico e di tecnica, due ragazzi-prodigio che, da professionisti, sono arrivati fra i top ten. Due rappresentanti di mondi diversi come possono essere un cipriota girovago e un’ucraina allevata a Londra.
Lui, Marcos da Limassol, anni 34, numero 1 del mondo under 18 nel 2003, finalista agli Australian Open 2006, l’anno magico in cui è arrivato al numero 8 del mondo, ha vinto 4 titoli Atp e 11 Challenger, grande giocoliere, dal tennis vario e divertente, famoso per essersi infortunato spesso e in qualsiasi parte del corpo – vivendo quindi una carriera a singhiozzo -, e per aver stabilito un ben negativo primato: agli Australian Open 2012, ha distrutto per la rabbia quattro racchette in 25 secondi.
Lei, Elina da Odessa, anni 25, regina al Roland Garros e poi finalista a Wimbledon under 18, quindi numero 3 delle pro 2017, con 13 titoli sul circuito fra cui la doppietta agli Internazionali d’Italia di Roma 2017-2018, e il Masters 2018, sta cercando di evolversi da giocatrice soprattutto difensiva con un super-rovescio in giocatrice a tutto campo, migliorando soprattutto la volée, dopo i sensibili progressi al servizio.