La “sfida” era stata lanciata prima di Natale e così i ragazzi di PizzAut il giorno della befana, indossati tute, calzettoni e scarpette, sono scesi in campo a Sesto San Giovanni per giocare la loro prima partita di rugby con i fischietti milanesi.
Sebbene fosse una gelida giornata invernale il calore dei sorrisi, unito a quello di un altrettanto splendido sole, ha contribuito a rendere gioiosa una mattinata di sport e inclusione, a dimostrazione che quando si vuole, si può fare. “Grazie. Oggi abbiamo capito quanto il rugby sia uno sport veramente inclusivo – ha detto Nico Acampora responsabile di PizzAut – perché è praticato da giovani, ex-giovani, donne, bambini, ragazzi autistici, normali e in campo non si percepisce la differenza perché quando lo sport è vero stanno tutti bene”.
Dopo alcuni minuti di riscaldamento, in cui i fischietti milanesi hanno spiegato le regole base del rugby ai ragazzi di PizzAut, vi è stata la composizione delle squadre, che si sono affrontate all’insegna del divertimento e in puro spirito sportivo in un incontro di rugby touch, variante di questo magnifico sport che, tra le sue principali caratteristiche, non prevede il placcaggio. La bellezza di questa giornata è stata positivamente amplificata dalla gioia e dalle risate dei ragazzi nell’aver scoperto doti nascoste nella buona pratica di questo sport, nonostante fosse per loro la prima volta a contatto con una palla ovale, e da quelle dei fischietti, che per una volta hanno dismesso le vesti di giudici di gara, cimentandosi in quelle di giocatori.
E non poteva certo mancare la designazione del miglior giocatore in campo titolo assegnato da Francesco Russo, coordinatore regionale degli arbitri per la Lombardia, ad uno dei ragazzi di PizzAut, Francesco, “per aver realizzato la sua prima meta, in mezzo ai pali, dopo aver corso per tutta la metà campo seminando gli avversari”.
Perfettamente in linea con lo spirito del rugby anche il motto di PizzAut,”Nutriamo l’inclusione” degnamente celebrato durante un memorabile Terzo Tempo dove i fischietti hanno dimostrato anche inaspettate doti culinarie preparando brasati, lasagne e altre leccornie per accogliere al meglio i ragazzi di PizzAut e le loro famiglie.
Uomo in più sul terreno di gioco, anche se senza tacchetti, sono state infatti le famiglie di tutti i partecipanti, presenti con entusiasmo sia a bordo campo che al classico Terzo Tempo, che ha visto prolungarsi fino al pomeriggio una già stupenda giornata di sport, a dimostrazione che il rugby è uno sport inclusivo per definizione, dentro e fuori dal campo.
Benedetta Borsani
(foto di Valentina Santoro)