Una vita ad inseguire obiettivi o magari una carriera costruita sui sacrifici. E’ di questi giorni la notizia del ritorno in campo dell’eterna Francesca Piccinini.
A settembre sembrava sicura dell’addio al volley giocato, ma Francesca ci ha ripensato, si è soppesata, si è testata, si è letta dentro e ha deciso che si sente ancora competitiva. Perché, quindi, non rimettersi ancora una volta in gioco e puntare alla medaglia olimpica?
A 41 anni, la bella ragazza di Massa-Carrara non ha resistito al richiamo delle gare e si è proposta al Busto Arsizio, rielaborando l’addio all’agonismo e l’inizio di una nuova avventura, nella quale la pallavolo sarebbe dovuta essere solo un grande ricordo.
Busto Arsizio è una platea perfetta per il ritorno della veterana. La squadra lombarda milita nella massima serie, 6 lo separano dalla capolista, Conegliano, e offre quindi alla famosa “Picci”, simbolo per anni del movimento italiano la esaltante occasione di riconquistare un posto in nazionale. Quella nazionale che tanto le ha dato e tanto le ha anche tolto, però, e che potrebbe regalarle un’ultima passerella l’anno prossimo a Tokyo. Visto che la medaglia olimpico è l’unico trofeo che manca nel diadema di successi di Francesca, nel quale spicca un oro ai Mondiali del 2002, un oro, due argenti e un bronzo ai Campionati europei, con, a livello di club, ben cinque scudetti, sette Champions League, una coppa delle Coppe, una coppa Cev, una Supercoppa Europea, quattro coppe Italia e ben cinque Supercoppe Italiane. Tanto, tantissimo, eppure non abbastanza per una campionessa che ancora ama tantissimo il suoi sport e vuole ancora cimentarsi con se stessa. A dispetto dell’età. Degli acciacchi, e delle delusioni. Che potrebbero aumentare e rovinare tanti successi se poi la convocazione per l’Olimpiade non arrivasse. A ravvivare altre grandissime soddisfazioni come quella del 2002, quando il Presidente della Repubblica le ha conferito il titolo di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana e del 2004, quando il presidente del Coni, Gianni Petrucci, le ha attribuito il Collare d’oro al merito sportivo.
L’ULTIMA DI UNA LUNGA LISTA…
Francesca Piccinini è solo l’ultima di una lunga serie di assi dello sport che non hanno nessuna intenzione di smettere. Rimanendo fra le indimenticabili campionesse azzurre, Federica Pellegrini è un esempio lampante: la nuotatrice di Spinea ha annunciato di avere tutte le carte in regola per continuare dopo le Olimpiadi di Tokyo 2020. Nel corso dell’ultima intervista televisiva, ha spiegato che le emozioni in vasca sono ancora quelle di sempre, e ha azzardato che potrebbe allungare ulteriormente la carriera dopo la puntata olimpica del prossim’anno . Anche lei a dispetto dell’età, e quindi dei 32 anni che avrà a Tokyo. Il “Leone del Veneto”, l’ultima onorificenza che le ha assegnato da poco la regione, ha un palmares invidiabile per chiunque. Vanta un oro sui 200m stile libero a Pechino 2008, un argento sui 200m stile libero ad Atene 2004, medaglia d’oro ai mondiali di Gwangju 2019, Budapest 2017, Shangai 2011 e Rom 2009. Ha anche la medaglia d’oro sui 400m stile libero a Roma 2009 e Shangai 2011, e una serie di argenti e bronzi conquistati nella carriera, iniziata nel 1995. Per lei, all’orizzonte ci sarebbero poi gli Europei 2022 a Roma e quindi magari anche successivo appuntamento a cinque cerchi di Parigi 2024. Chissà! Di certo, l’olimpionica che ha rilanciato il nuoto non solo a livello nazionale ma anche mondiale con la sua personalità, i record e la longevità, non si è di certo tirata indietro davanti alle critiche e, a chi la dava per finita, ha saputo sempre rispondere dimostrando grande voglia di vincere e tanta cattiveria agonistica.
Appuntamento alla prossima sfida.
L’ACQUA CONSERVA AL MEGLIO…
Le olimpiadi sono “l’Olimpo” per uno sportivo professionista. I cinque cerchi che rappresentano i cinque continenti sono la meta più ambita, una vita per arrivare nel villaggio olimpico e alle sfide coi migliori del mondo. Tania Cagnotto, non è ancora certa di qualificarsi a Tokyo, ma è ritornata a tuffarsi nella speranza di partire con destinazione Giappone. Da Rio 2016 a Tokyo 2020, da tuffatrice a tempo pieno candidata al podio, a neo mamma di Maya, venuta al mondo nel 2018. Con l’avvento di Stefano Parolin che farà di tutto per far sì che Tania e Francesca Dallapé ritornino sul tetto del mondo, è che possano far sentire al mondo l’inno di Mameli .
Nel palmares della tuffatrice altoatesina spiccano ben 34 medaglia d’oro, 15 medaglia d’argento e 13 medaglia di bronzo. Nel 2010 le viene conferito anche il titolo di altoatesina dell’anno, mentre nel 2016 viene riconosciuta come “Donna dell’anno” ai Gazzetta Sports Awards.
Alessandro Bergamaschi