Un fan club dedicato a Roberto Baggio, in Cina, ha donato qualche giorno fa 23 mila di mascherine alle città di Brescia e Vicenza. Il Divin Codin dal “buen ritiro” di Altavilla Vicentina ha tenuto a ringraziare con un video i suoi tifosi, sempre così legati a lui. Eppure sono passati già 16 anni dal giorno in cui Baggio ha disputato l’ultima partita in serie A: era il 16 Maggio 2004, Roberto con indosso la maglia del Brescia scese per l’ultima volta in campo sull’erba di San Siro e, a pochi minuti dalla fine, Mazzone richiamò il Divino in panchina perché la Scala del calcio potesse dedicargli i meritato tributo. E così fu. 80 mila persone, in piedi, fecero tremare San Siro con un lungo applauso e una sola voce: Roberto Baggio!
Ripercorriamo la carriera di un dei più grandi giocatori di calcio di sempre attraverso qualche numero.
1. Il Pallone d’oro alzato al cielo nel 1993.
2. Gli scudetti vinti. Nella stagione 1994/95 con la Juventus e nella stagione 1995/96 con il Milan.
3. I mondiali disputati. 1990, 1994 (con quel maledetto finale) e 1998. Nel 2002 Trapattoni gli negò infatti la quarta convocazione al mondiale di Corea, malgrado Baggio fosse riuscito a recuperare nel corso della stagione dall’ennesimo grave infortunio al ginocchio. Trapattoni partì per la Corea con un boccettino d’acqua santa in valigia, ma senza il Divin Codino. Il Karma però lo punì mettendo sulla strada azzurra il folle arbitro Byron Moreno che spense ogni velleità della nazionale italiana negli ottavi di finale.
6. I club di serie A nei quali ha militato. La Fiorentina (1985-1990), la Juventus (1990 – 1995), Il Milan (1995 – 1997), il Bologna (1997 – 1998), l’Inter (1998 – 2000) e il Brescia (2000 – 2004). Roberto ha vestito molte maglie riuscendo nell’impresa di farsi amare da tutti i tifosi nel corso degli anni. Baggio non è mai appartenuto a un solo club ma è diventato negli anni un patrimonio nazionale, osannato e applaudito in ogni stadio. Il 14 Marzo 2004 al Tardini si gioca Parma – Brescia. I padroni di casa sono in vantaggio 2 a 1 quando Roberto Baggio stoppa la palla al limite dell’area, si libera di due difensori e infila Frey con un diagonale di sinistro. Questo capolavoro è il gol numero 200 per il Divin Codino. Tutta Italia aspettava questo traguardo con il fiato sospeso. I tifosi del Parma dimenticano ogni appartenenza calcistica e si alzano in piedi per rendere omaggio a Roberto.
10. Il numero di maglia di Baggio in Nazionale, nella Fiorentina, nella Juventus, nel Bologna, nell’Inter e nel Brescia.
18. Il numero che gli venne invece assegnato al Milan poiché Dejan Savicevic era il titolare della maglia numero 10. Ma 18 è anche la data di nascita di Roberto. Era il 18 Febbraio 1967, infatti, quando nella piccola Caldogno veniva al mondo un campione immenso. Sesto di otto figli.
22. Le reti segnate con la maglia del Bologna nella stagione 1997/98, record personale in un solo campionato.
25. I miliardi di lire con i quali la Juventus acquistò Baggio dalla Fiorentina nel 1990. Roberto era molto legato a Firenze, in quanto la società viola lo aveva atteso due anni mentre Roberto lottava per recuperare da un grave infortunio al ginocchio. E Firenze era legata a Baggio. Quando fu annunciata la sua cessione i tifosi viola scesero letteralmente in piazza per protestare contro la società. Il 7 Aprile 1991 Baggio tornò al Franchi con indosso la maglia bianconera. Nel corso della partita l’arbitro assegnò un rigore alla Juventus, ma Baggio si rifiutò di batterlo. Quando venne poi sostituito dagi spalti gli lanciarono una sciarpa della Fiorentina. Egli si chinò la raccolse e lasciò il campo mettendola al collo. Lo stadio esplose in un boato.
56. I gol realizzati da Roby con la maglia azzurra. Su tutti ricordiamo il capolavoro con il quale si fece conoscere dall’Italia intera durante i mondiali del ‘90. Napoli, 19 Giugno 1990, Italia – Cecoslovacchia, minuto 78 Baggio prende la palla a metà campo e vola in porta scartando l’intera difesa avversaria. Elude ogni tentativo dei cecoslovacchi di fermarlo e va a depositare la palla in rete, consegnando alla storia uno dei più bei gol mai visti ai Mondiali. Roberto si lascia cadere a terra. Finalmente felice. Baggio all’epoca aveva solamente 23 anni, ma aveva già conosciuto l’inferno a causa delle sue ginocchia di cristallo. In quell’estate italiana Baggio dimostrò che dall’inferno era tornato ancora più forte.
205. Le reti segnate in serie A. Baggio è tra i sette giocatori che sono riusciti a superare il muro dei 200 gol nella massima serie. Nel 2001 durante Brescia – Lecce Roberto segnò un gol direttamente dal calcio d’angolo. Sempre con la maglia del Brescia mise a segno quello che lui stesso ha definito il gol tecnicamente più brutto della sua carriera, ma forse il simbolo della stessa poiché lo segnò, a 35 anni, al suo rientro in campo dopo soli 77 giorni dall’ennesima operazione al ginocchio. Si gioca a Brescia e la squadra avversaria è la Fiorentina. Al 25’ minuto della ripresa Mazzone fa entrare in campo Roberto Baggio. Lo stadio si alza tutto in piedi. Guardiola va da Baggio e gli passa la fascia di capitano. Dopo tre minuti Toni viene fermato da Taglialatela per ben due volte, ma la palla carambola dove c’è Baggio che a porta sguarnita segna un gol che ha il sapore del miracolo. A pochi minuti dalla fine Baggio segnerà ancora. Una doppietta in una giornata che regala all’Italia la consapevolezza che nessuno come Roby sia in grado di rendere possibile, quasi semplice, l’impossibile.
I numeri possono raccontare molto della storia di un atleta ma solamente chi ha avuto la fortuna di vivere la magia del calcio di Baggio può comprendere a pieno le parole con le quali Cesare Cremonini ha voluto ricordare Roberto: “Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica.”
Chiara Gheza
(foto tratta da pianetamilan.it)