In un’intervista “qualcuno” ha parlato di DECISION MAKING e di PROBLEM SOLVING, indicando che sono sinonimi e si identificano nella capacità di decidere, ……. ma non è proprio così!
Esiste una grande differenza tra problem-solving e decision making. Capita spesso che problem solving e decision making siano utilizzati come sinonimi, dobbiamo invece considerare che sono abilità differenti.
Come dobbiamo intendere esattamente le due espressioni?
Il problem solving è la capacità di identificare un problema e di individuare delle possibili soluzioni.
Il decision making è la capacità di scegliere la soluzione da prendere.
Quindi il decision making è uno step successivo al problem solving. Di fronte a un problema l’atteggiamento del problem solving significa innanzitutto riuscire a identificarlo e poi reagire per cercare risposte. L’atteggiamento del decision making decide la migliore possibile tra la serie di opzioni e alternative che si profilano come risolutive. Il decision making opera una vera selezione, è una presa di decisione definitiva, presuppone il problem solving, ma anche una forte capacità di gestione emotiva.
Cosa succede nel gioco dei bambini?
Giocare è divertente, stimola la creatività, la capacità di risolvere problemi, le abilità logiche e grazie alle tecniche di neuroimaging tutte queste cose le possiamo anche vedere. Osservando l’attività del cervello del bambino durante il gioco, possiamo registrare quali aree sono coinvolte e finalmente siamo in grado di dire che giocare fa bene alla salute dell’organo più affascinante del nostro corpo.
Dal punto di vista scientifico che attività svolgono le endorfine, l’acetilcolina, la serotonina, la dopamina nel gioco dei bambini? Cosa c’entrano nel Decision making?
Le endorfine sono neurotrasmettitori (endo: prodotte naturalmente dal nostro organismo in risposta a determinati stimoli) e svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere un adeguato equilibrio psicologico e fisico; da esse dipende l’umore e hanno la capacità di regalari piacere, felicità e gratificazione.
Il cervello utilizza la serotonina come un messaggero chimico per inviare messaggi tra le cellule cerebrali. Il cervello utilizza la serotonina per regolare l’umore, le emozioni, la felicità, etc.
L’acetilcolina svolge un ruolo molto importante nelle manifestazioni comportamentali, nei processi cognitivi e soprattutto nella gestione delle emozioni.
La dopamina, è il principale neurotrasmettitore del cervello emozionale e svolge un ruolo importante nella regolazione di comportamenti quali l’avere successo nella competizione, il fuggire da un pericolo, etc.. I bambini che sono posti in ambienti nuovi tendono ad esplorarli e a non giocare e a livello neurale, di conseguenza si assiste ad un aumento della dopamina che aumenta i comportamenti esploratori ma diminuisce le attività di gioco.