Travelers Champioship, ultimo round. Tee della buca 18. Dustin Johnson ha un colpo di vantaggio su Kevin Streelman. Ha appena fatto un bogey alla 17, dopo uno stop per (possibile) temporale, e la sua leadership ora è a rischio. Streelman è già in clubhouse davanti alla televisione a sperare che il tee-shot di DJ vada nel rough o nel bunker del TPC River Highlands. Johnson prende il drive e tira una botta di 320 metri, in centro alla pista. All’asta ne mancano 70. L’approccio è una formalità, come i due putt successivi. Eccola, la differenza tra lui e (quasi) tutti gli altri. Il termine conservative non rientra nel vocabolario johnsoniano; anche quest’anno il suo nome è tra quello di coloro che hanno vinto almeno un torneo. Come accade dal 2008.
«Ad essere sincero non ho giocato benissimo – spiega Dustin, che ha girato nell’ultimo round in 67 colpi chiudendo il torneo a -19 – ma ho lavorato molto nelle ultime due settimane e sono felice che i risultati stiano iniziando a vedersi». Il leader dopo 54 buche era Brendon Todd, che però ha commesso un disastro alla buca dodici siglando un triplo bogey e perdendo la possibilità di vittoria.
La vittoria di Johnson è molto significativa: lo scorso autunno si era operato al ginocchio sinistro per problemi alla cartilagine. Da allora aveva giocato pochi tornei, anche per colpa del lockdown: è bello vederlo tornare a colpire come prima, visto e considerato che nei prossimi 8 mesi ci saranno cinque Major. Quella del Travelers è stata la ventunesima vittoria di Dustin dal 2008: e, se si contano solo i trionfi a partire da quell’anno, è alla pari con un certo… Tiger Woods. Un risultato considerevole che sicuramente gli darà ancor più fiducia.
Johnson al ritorno in campo dopo lo stop per Corona Virus è parso quasi più sereno, più tranquillo e sicuro dei propri mezzi. La settimana scorsa, al Rbc Heritage di Ponte Vedra Beach, lo si è visto camminare e chiacchierare amichevolmente con Brooks Koepka (al Travelers out per precauzione, visto che il suo caddy è risultato positivo al virus). In teoria non c’è niente di strano, in pratica dalla Ryder Cup di Parigi del 2018 tra i due non corre buon sangue: la cronaca rosa racconta infatti che nella settimana francese ci fu un tentativo di approccio da parte di Brooks nei confronti di Paulina Gretzky, sensuale fidanzata di DJ, in in momento di crisi fra i due. Ora i rancori sembrano sopiti, anche perché tra Dustin e Paulina c’è un matrimonio all’orizzonte.
Così è arrivata la ventunesima vittoria per Dustin. Eppure la settimana pareva cominciata nel segno di Phil Mickelson, che sembrava intenzionato a farsi un regalo per il cinquantesimo compleanno. Il mancino, tra le altre cose, proprio questa settimana lancerà il suo brand “Hit bombs”, con cui firmerà una linea di abbigliamento da golf. Quale migliore promozione di un torneo vinto? Il cavaliere nero ha però avuto problemi sui tee-shot, che ne hanno fortemente condizionato il terzo round escludendolo dalla lotta per la vittoria. Comunque, i 58.935.71 $ di montepremi per il ventiquattresimo posto lo aiuteranno (se mai ce ne fosse bisogno) a sponsorizzare a dovere il proprio marchio. Certo, con 1.332.000 $ (la cifra che ha guadagnato Johnson) sarebbe stato più “divertente”, direbbe Phil.