Rovereto omaggia Mario Comperini, a cent’anni dalla sua nascita. Al grande campione di tennis, nato a Rovereto nel 1920 e scomparso ad Arco nel 1997, è dedicata una bella mostra fotografica, curata da Roberto Setti e dal presidente del Tc C10 Mauro Galvagni, dal titolo “L’epoca del tennis di Mario Comperini nel centenario della nascita”. Le immagini ci riportano indietro negli anni, quando si giocava nell’unico campo in terra rossa, prima sul retro del palazzo dell’ex Cassa di Risparmio, quindi in via Manzoni dove ora sorgono le ex medie Orsi. Erano gli inizi degli anni Venti quando questa disciplina si diffuse tra la borghesia roveretana, con una sezione dell’Us Rovereto dedicata al tennis.
Il boom avvenne negli anni Trenta con la nascita del circolo tennis, fondato da Angiolino Pinalli e Giulio Supith, maggiordomo di origine malese del conte Mamoli, che divenne maestro dei roveretani, formando diversi talenti, tra cui Comperini. Fu lui indubbiamente il migliore talento roveretano dell’epoca, finalista alla Coppa Lambertenghi e per due volte ai campionati italiani di seconda categoria, di fatto tra i migliori venti tennisti italiani di allora, prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Nel 1939 Comperini conseguì, primo roveretano, il titolo di “maestro di tennis” a Modena, nel 1942 vinse la Coppa Croce. Non solo immagini e ricordi del primo grande tennista trentino, in esposizione ci sono pure una trentina di racchette di legno, compresi alcuni pezzi davvero pregiati, risalenti alla fine dell’Ottocento e al primo Novecento. Oggetti di culto e di indubbio fascino per gli sportivi e i tennisti. La mostra, patrocinata dal Comune di Rovereto, Comunità della Vallagarina, PTR, Tennis Vintage, si è aperta venerdì nelle sale della Biblioteca Civica G. Tartarotti, in Corso Angelo Bettini, a Rovereto, e proseguirà sino al prossimo 27 settembre.