Si è concluso solo nella tarda serata di lunedì il match di primo turno della testa di serie numero 4, Daniil Medvedev.
Sconfitto, non troppo a sorpresa, da un solido e glaciale Marton Fucsovics.
Ben più bollente l’atteggiamento in campo del russo, che ha messo insieme un bel repertorio di nervosismo e fastidio: contro gli spettatori, contro Fucsovics ( impallinato a rete), contro la racchetta ( pagata con un penalty point che ha deciso il secondo set), contro il giudice di sedia.
Tutto a mascherare il vero bersaglio della sua rabbia: se stesso. Quarta sconfitta consecutiva al primo turno a Parigi, zero match vinti su terra dalla semifinale a Barcellona lo scorso anno. Daniil e il mattone tritato non legano, e lui non se ne capacita.
Grosse difficoltà anche per il suo amico e connazionale Andrey Rublev contro Querrey, avversario che non ha certo nella terra rossa la sua superficie preferita.
Il fresco titolo vinto ad Amburgo è stato più un handicap che un aiuto, almeno fino a metà match, quando sotto due set e un break ha deciso di cambiare passo mostrando la sua maturazione mentale. Ha finalmente fatto prevalere la determinazione alla volubilità da personaggio uscito dai romanzi di Dostoevskij.
Nero nell’outfit e nell’anima Stefanos Tsitsipas. Deludente dal post lockdown, dopo aver regalato match quasi vinti a New York e ad Amburgo, a Parigi cambia il copione, rimonta sotto due set a zero e vince con Munar. Ma ha poco da sorridere.
Con l’uscita della testa di serie numero 4 si apre ancora di più il tabellone, già spalancato dal sorteggio benevolo, di Novak Djokovic.
Il serbo oggi si è di fatto allenato nel suo match contro Ymer, cosa che rischia di fare almeno fino alla semifinale, e non sarà necessariamente un bene.
Il rovescio monomane e l’esuberanza di Shapovalov se la sono vista con la vecchia volpe Gilles Simon nel giardino di casa sua.
Degni di nota le urla di nervosismo e i monologhi intraducibili del francese, così come i vincenti spettacolari di El Shapo.
55 in totale. Wawrinka ne ha fatti 42 con Murray, Rublev oggi 64. E qualcuno dice che con questa terra non si vedono vincenti.
Silvia Aresi