Continuano a cadere stelle a Parigi. Dopo il ritiro di Serena, oggi è uscita di scena Karolina Pliskova, per mano della vincitrice del torneo di tre anni fa, Jelena Ostapenko. Un risultato che riflette il gioco odierno della ceca: si è affidata al servizio, che l’ha tradita, si è limitata a fare a botte da fondo con una colpitrice pesante come Ostapenko, e – non una novità, per sua stessa ammissione – si è rifiutata di correre.
Stesso difetto che ha afflitto l’altra top player ceca, Petra Kvitova, lenta e in grande difficoltà negli spostamenti laterali. Tuttavia, grazie alle sue eccezionali risposte al servizio davvero poco incisivo della Paolini, Petra avanza agevolmente al terzo turno.
Match da dimenticare per Denis Shapovalov. A dispetto della top 10 appena conquistata, dei soli 21 anni e degli buoni risultati ottenuti a New York e Roma, il canadese rimane un giocatore troppo discontinuo.
Strategia e pazienza sono parole che sta giusto iniziando a sillabare, ma non sa comprendere o usare.
Spettacolari i suoi vincenti, ma le partite non si vincono con lo spettacolo. Esce sconfitto al quinto set e dopo 5 ore da un match che si è complicato da solo contro Carballes-Baena. Per la verità, la risposta dello spagnolo sul 5/4 , 30 pari al quinto set, giudicata buona, era lunga e questo avrebbe portato Shapo a match point.
Intanto questo slam vedrà incredibilmente al terzo turno il colombiano Galan Riveros, numero 153 atp. E Shapovalov lo scellerato, a casa.
Avanzano senza troppi patemi Berrettini e Rublev, mentre forse sta ritrovando il sentiero giusto Pollicino Tsitsipas, oggi vincitore su Cuevas in un match solido.
Ma la strada per la finale è ancora lunga per tutti, tranne che per Novak Djokovic. Dopo aver passato senza il minimo intoppo il secondo turno, proprio il semi-sconosciuto colombiano sarà il prossimo avversario di Nole, non Hurkacz né Sandgren come avrebbe voluto il tabellone. Terzo allenamento in vista per il numero uno del mondo.
Silvia Aresi
(foto di archivio)