Prima giornata di quarti di finale a Parigi. E di un ottavo, quello non disputatosi ieri a causa del maltempo, fra Jabeur e Collins.
Tutto sul Philippe Chatrier, per non rischiare ulteriormente le sospensioni da pioggia.
Partita equilibrata e impronosticabile fino all’ultimo 15 fra Ons e Danielle. Stili opposti avrebbero dovuto dare vita a un bel match, ma entrambe hanno pagato dazio alla tensione accumulata da ieri pomeriggio. Tanti errori e confusione da ambo le parti. Collins accede ai quarti grazie al dritto in rete della tunisina al primo match point.
Decisamente paralizzata dalla tensione dell’essere super favorita per il match odierno Elina Svitolina. Si è limitata a palleggiare, senza il coraggio di spingere una palla o fare un vincente. C’era forte vento, e può averla destabilizzata, ma quello c’era anche per l’avversaria. l’Argentina Nadia Podoroska, partita dalle qualificazioni, approda incredibilmente alla semifinale, giocando senza nulla da perdere il match della vita. Ancora una volta, partire dalle lontane qualificazioni è parso un vantaggio per abituarsi alle condizioni davvero atipiche del torneo. Ora nella race virtuale è numero 17 Wta.
Non si è vista la miglior versione di Thiem, ma si è vista la migliore di Schwartzman nel primo quarto di finale maschile.
Troppi i regali dell’austriaco, che ha permesso a Diego – che non ha sbagliato mai- di recuperare un break e di aggiudicarsi il tie break del primo set.
Sul 3/1 nel secondo, la pioggia è troppo insistente, i giocatori vorrebbero la chiusura del tetto. Ma si deve continuare. A questo punto Thiem capisce che o inizia a spingere e lasciare andare il braccio, o esce dal torneo alla svelta
Non piove più acqua, ma errori a catinelle. Da parte di entrambi. Nel festival delle occasioni sprecate, Thiem porta a casa il parziale. Equilibrio anche nel terzo set, fino ai due fatali errori austriaci che consegnano il 5/3 e servizio a Schwartzman. Ma i regali non finiscono mai sullo Chatrier. Controbreak e tutto da rifare. È Thiem a strappare di nuovo il servizio a uno Schwartzman tremante, troppo insicuro nei momenti topici. Specchio riflesso, lo stesso vale per Dominic.
Altro giro di giostra, altro tie break. Braccio un po’ più sciolto, più coraggio, e Thiem chiude. Solo ormai alle 19 inizia il quarto set.
Devono ancora giocarsi un quarto femminile e uno maschile, ma Diego e Domi non lo sanno e continuano a lottare.
Stesso copione nel quarto parziale, nel quale Diego si trova 5/4 con tre set point. Niente da fare.
Tutto da rifare.
E altro tie break, dopo 4 ore e mezza. Stavolta vince Schwartzman, per avviarsi a un incredibile set decisivo.
La stanchezza è davvero troppa, Thiem non ha più gambe, solo braccio. L’equilibrio è rotto. È l’allungo finale, quello che porta Schwartzman alla prima semifinale in uno slam. Cinque ore e dieci minuti, due giorni interi per recuperare. Basteranno?
Silvia Aresi
(foto tratta da essentiallysports.com)