Si assegnano oggi le restanti due semifinali, femminile e maschile. In campo Petra Kvitova, che mancava i quarti di finale a Parigi da 8 anni, e Laura Siegemund, che ai quarti debutta oggi. Un pallido sole permette a Petra di giocare in canotta e gonnellino, ma il suo braccio è già caldo. In mezz’ora chiude 6/3 il parziale , troppo fallosa e discontinua Siegemund. Il servizio della ceca funziona, 6 gli ace e un solo punto perso quando ha messo in campo la prima.
La pesantezza di palla e il talento di Kvitova nei suoi vincenti la portano in vantaggio subito nel secondo set. Non riesce a consolidare il break ottenuto per 3 volte, ma infine riesce a posizionsrsi bene in campo e spingere in risposta i suoi colpi. Doppio 6/3 e Kvitova approda per la prima volta in semifinale, dove incontrerà Kenin, vincitrice su Collins. Danielle ha sofferto di problemi agli addominali e ha subito un severo 6/0 nel terzo parziale. Tutti i problemi nervosi e mentali di Andrey Rublev sono riemersi all’improvviso nel match contro Tsitsipas. Avanti di un break nel primo set, si fa breakkare al momento di servire per chiuderlo. E da lì si spegne la luce.
Un altro break subito consegna il parziale al greco, che velocemente incamera anche il secondo. Le sue variazioni hanno scardinato il gioco di Andrey, che non potendo scendere a rete – disastrose le sue statistiche – è stato messo alle corde. Rublev non ha un piano B, questo è il suo limite maggiore, e quando il suo tennis non sortisce gli effetti sperati, si demoralizza, peggiorando la situazione. Tsitsipas si vendica della finale di Amburgo e corre in semifinale. Corre nelle braccia, o tra le grinfie, di Novak Djokovic. Senza copiare in tutto e per tutto il percorso del suo principale avversario, Rafa Nadal, Nole approda infatti in semifinale perdendo un set, il primo con Carreno-Busta. Il match fatale di New York è un lontano ricordo.
Silvia Aresi