Non è nemmeno una questione di soldi (o non solo). Non è il desiderio di rivaleggiare anche sul fronte del business con gli altri due Fab, Djokovic e Nadal, che ha spinto Roger a esultare con un tweet dedicato ai suoi fans. È una questione di principio. Può un re fare a meno del suo stemma reale? A quel logo – ma a noi piace piace molto di più chiamarlo stemma, e a chi ci dice che è troppo retró non rispondiamo nemmeno – si era affezionato dal primo giorno. Dopo la clamorosa separazione dalla Nike (documentata per primi da Sportsenators), cui era legato dal lontanissimo 1994, era approdato alla nipponica Uniqlo, accettando la parca offerta di 30 milioni l’anno per dieci anni con l’onere di diventare testimonial del marchio casual una volta finita la carriera.
Dall’esordio con la nuova griffe a Wimbledon 2018, la vicenda per Federer da commerciale era diventata legale: la Nike aveva rivendicato la proprietà del marchio RF tra le clausole seguite alla fine del rapporto col Michael Jordan della racchetta. Lo svizzero era riuscito solo lo scorso marzo a riprendere la proprietà dello stemma, che adesso ritorna sul mercato. Nel suo tweet, il Re lancia il primo “dono” della nuova serie (assicurando che sarà a buon prezzo: staremo a vedere, Maestà…): il cappellino firmato dalla casa nipponica con otto diversi colori, disponibile a noi fortunati sudditi dall’8 dicembre.
👀👀#RFcapisback @UQAmbassadors
For more information go to: https://t.co/OQpC6qXiIr pic.twitter.com/wZOz7HhEsE— Roger Federer (@rogerfederer) December 1, 2020
Il 2021 dovrebbe essere il suo ultimo anno. Immaginiamo il Re, ulteriormente motivato dall’ultima occasione, che centra l’ennesimo miracolo, la nona vittoria a Wimbledon. Col pubblico in delirio e il trofeo dei Championships tra le braccia, siamo certi che si rivolgerà all’avversario della finale (o Nadal o Djokovic, chi se non uno di loro?) con eleganza ma anche con la superbia del più forte: “Ora baciate il mio stemma reale”…