La regola n.1 è avanzare e Vaccari avanza chiudendo il 2020 col botto: è di poche ore fa l’annuncio della sua candidatura alla presidenza della FIR, la Federazione Italiana Rugby: “Certe decisioni sono sempre frutto di lunghe riflessioni ma il fatto importante è che oggi posso veramente dire che è il momento giusto. Sono convinto che la Federazione abbia bisogno di una nuova stagione di crescita e, per come la vedo io, quello che realmente serve è una svolta importante nell’impostazione stessa della Federazione e, di conseguenza, nella gestione del Sistema Rugby in Italia“.
Il quarantanovenne di Calvisano con 64 presenze in Nazionale tra il 1991 e il 2002, pluricampione d’Italia, è laureato in Architettura al Politecnico di Milano e negli anni ha costruito un percorso professionale di successo da libero professionista con un affermato studio di architettura. Parallelamente ha maturato anche una notevole esperienza all’interno della Federazione Italiana Rugby dove, eletto sempre in quota giocatori, ha ricoperto ruoli operativi di primo piano. In particolare, come responsabile della Commissione Impianti, ha contribuito alla creazione di diversi nuovi centri sportivi, ruolo che lo ha portato a stretto contatto con il territorio e con i club di tutta Italia.
Il 15 gennaio 2021 attraverso il sito, canale YouTube e la pagina Facebook di Rugby2030, Paolo Vaccari spiegherà i cardini del programma con cui intende proporsi alla guida di una federazione che ha bisogno di cambiamenti.
Ecco la lettera inviata alla stampa:
“Cari Amici del Rugby italiano,è con una grande emozione che ho deciso di scendere in campo nella corsa per la Presidenza della Federazione Italiana Rugby. Credo che sia giunto il momento di un sostanziale cambio di marcia e di un approccio innovativo per il Rugby Italiano. Da anni il Sistema Rugby, in Italia, è alla ricerca di una nuova Visione, capace di dare una spinta in avanti. Serve un approccio diverso, rispetto al passato, capace di trasformare il nostro movimento. Per partire, come sempre nella mia vita, ho messo insieme tanti amici, in maniera trasversale da nord a sud: club storici del rugby italiano ma anche nuove realtà nate da pochi anni, realtà votate alla formazioni dei giovani, altre nate dallo sviluppo del rugby femminile, campioni di oggi e del passato, arbitri, giornalisti, professionisti dello sport business e tecnici di alto livello. Una volta creata la Squadra, abbiamo lavorato sui punti di forza e di debolezza dell’attuale Sistema Rugby. Il nostro obiettivo è stato quello di sviluppare un programma capace di rispondere alle esigenze di tutti, perché, solo insieme, possiamo crescere. Oggi, più che commentare il passato e le nostre debolezze, serve riunire tutti intorno a una nuova Visione di crescita, che enfatizzi i nostri punti di forza e sia di stimolo per ”Avanzare”. Una Visione che vada oltre il prossimo Presidente Federale, ma che sia di lungo periodo, per porre le basi di una crescita sostenibile negli anni, partendo dal rugby di base sino all’alto livello. Rugby2030 vuole essere la chiave di volta di una nuova era di sviluppo. Porsi obiettivi ambiziosi deve essere il nostro nuovo approccio mentale, per potere ritornare a correre insieme. Ovviamente, la Visione pura e semplice non basta, occorre il giusto insieme di professionalità, esperienza, conoscenza, il tutto supportato da tanto, tanto lavoro e legittimato da un approccio votato alla trasparenza. Sull’esempio delle principali Union e organizzazioni del rugby mondiale, ma anche guardando ad altre realtà internazionali del mondo dello sport, occorre innovare la Federazione Rugby e i sistemi di gestione del movimento. Serve una gestione più moderna capace di attrarre importanti manager del mondo dello sport ma non solo, per riprogettare il Sistema Rugby Italiano. I punti cardine della mia proposta saranno: lavoro di squadra, professionalità, programmazione di lungo periodo“.
Benedetta Borsani