Novak Djokovic ha rotto il silenzio e dalla sua Belgrado, per la prima volta dalla finale persa contro Daniil Medvedev agli US Open, ha parlato del futuro. Il numero uno del mondo ha confermato che tornerà alle competizioni nel Masters 1000 di Parigi Bercy in programma a inizio novembre. Poi giocherà le Nitto ATP Finals di Torino e infine la coppa Davis. Tanti dubbi invece sulla sua presenza agli Australian Open a gennaio, dove per partecipare probabilmente bisognerà essere vaccinati. “Non dirò se ho fatto il vaccino – ha affermato il 34enne serbo –. E’ una cosa personale e qualunque cosa tu dica potresti essere criticato. Mi piacerebbe giocare a Melbourne, è lo Slam dove ho vinto di più. Amo questo sport e ho ancora tanta motivazione. Ma ad oggi non posso dire con certezza se ci sarò. Tra due settimane il governo australiano ci darà indicazioni più precise”.
Dalla finale persa contro Medvedev a New York il 12 settembre, Djokovic non ha più toccato racchetta fino a quando questo lunedì ha palleggiato con la sua connazionale Olga Danilovic – figlia del mitico Sascha del basket – numero 126 delle classifiche WTA. “Nelle ultime settimane sono stato a Belgrado e mi sono allenato solo dal punto di vista atletico. Sono stato molto impegnato con diversi progetti riguardanti la mia Accademia”. La prossima settimana tornerà a Monte Carlo per ultimare la preparazione in vista di un intenso finale di stagione. Sicuramente lo rivedremo in campo anche nel 2022 e oltre (papà Srdjan ha detto che l’obiettivo è giocare almeno fino all’ Olimpiade di Parigi 2024), ma resta il grande punto di domanda sulla sua presenza in Australia. Un suo forfait sarebbe clamoroso, anche perché, a caccia del record solitario negli Slam, a quota 20 come Federer e Nadal, Melbourne è il suo terreno di caccia preferito.