Sportsenators chiede ufficialmente la nomina di Nick Kyrgios come consigliere del nuovo presidente della Repubblica. È svogliato e arrogante, ma come legge le cose lui… Qualche giorno fa aveva dichiarato: “Se nessuno tra Roger, Nole e Rafa verrà agli Australian Open sarà un disastro”. Come a dire: “Guardate che Nole…”. E infatti, anche se Nadal ce la dovrebbe fare, arriva la bomba: Novak Djokovic sarà ufficialmente al via dello Slam australiano, grazie all’esenzione medica al vaccino che gli è stata riconosciuta da Tennis Australia. La stessa federazione che si era dichiarata inflessibile nel seguire il principio dell’obbligo vaccinale imposto dallo stato australiano. Epperò quei tre sono molto importanti… già Roger se ne sta a casa sua, Rafa è appena guarito e non certo in forma smagliante, ora Nole fa il paladino della libertà di scelta vaccinale. Dunque, che si fa?
Mentre noi ci stavamo chiedendo come sarebbe finita, l’ineffabile Nick ci stava suggerendo la soluzione. E così arriva l’annuncio direttamente da Novak, che sul suo account Instagram scrive: “Buon anno a tutti! Vi auguro salute, amore e felicità in ogni momento e possiate provare amore e rispetto per tutti gli esseri di questo meraviglioso pianeta. Ho passato un periodo fantastico con la mia famiglia e oggi partirò per l’Australia grazie a un’esenzione medica. Let’s go 2022!“
Caro Nole, intanto complimenti: il tuo staff medico deve saper raccontare la tua presunta “condizione medica acuta” con grande credibilità, visto che nulla hanno avuto a che obiettare gli organismi australiani preposti alla verifica…
Detto questo, caro Nole, se anche un giornalista mai sopra le righe come Paolo Condò (“Al posto degli avversari mi rifiuterei di affrontarlo. Per una questione di principio”) si esprime così duramente la devi avere fatta grossa. Ok che Condò se la prende soprattutto con gli organizzatori australiani (per i quali il rispetto delle regole viene dopo i guadagni derivanti dall’avere il n.1 e possibile primatista Slam solitario alla fine del torneo), però anche tu proprio bene non ne esci.
Se hai qualche reale problema che t’impedisce di vaccinarti, pazienza per la privacy: lo rendi pubblico e sgombri il campo dai dubbi. Se invece difendi la causa della libertà individuale di scelta sul vaccino, resti a casa. Così invece, cosa rischi fortemente di passare per uno che cerca e trova sotterfugi pur di giocare in Australia.
Insomma, hai trovato il modo per avere contro sia i pro vax che i no vax. Se tutto questo serviva per avere tutti contro, creando così le condizioni per te perfette per vincere (più ti tifano contro più ti carichi, più osannano Roger e Rafa più sai incanalare sul campo questa rabbia), ancora una volta chapeau!
E la federazione australiana, come ne esce? Questo il comunicato di Tennis Australia:
Tennis Australia statement regarding Novak Djokovic’s medical exemption from vaccination to play in the Aus Open: pic.twitter.com/Ay1esZLimM
— The Tennis Podcast (@TennisPodcast) January 4, 2022
“Novak Djokovic giocherà gli Australian Open e sta arrivando in Australia. La sua richiesta di esenzione è stata approvata dopo un rigoroso processo di verifica svolto da due comitati indipendenti di esperti medici. Il primo è composto da medici specialisti di immunologia, malattie infettive e medicina generale. Le richieste che rispettano le linee guida nazionali fissate dall’Australian Tecnhical Advisory Group for Immunisation (ATAGI) vengono sottoposte alla revisione dell’Independent Medical Exemption Review Panel predisposto dal Ministero della Sanità dello stato di Victoria. Le verifiche vengono condotte nel rispetto della privacy del richiedente e sono svolte per garantire la sicurezza di ognuno presente agli Austalian Open. Il Direttore del torneo Craig Tiley afferma che “giocatori, tifosi e staff agli Australian Open devono essere completamente vaccinati, a meno di ragioni che ne giustificano l’esenzione. Sono stati preposti protocolli indipendenti per verificare che le esenzioni richieste garantiscano la sicurezza”.
Cari amici della federazione australiana, se per garantire la sicurezza intendete la sicurezza dello spettacolo in campo, la presenza di Djokovic è un gran colpo…
Per completare l’opera, il presidente Tiley aveva dichiarato pochi giorni fa al Sydeny Morning Herald: “I giocatori non vaccinati devono richiedere un’esenzione media che per loro viene analizzata molto più rigorosamente che per chiunque altro. Due distinti organismi medici esaminano ogni domanda e lo fanno alla cieca, senza sapere chi ne è l’autore”. Caspita, che coincidenza!
E così si chiude la telenovela di Nole all’Australian Open, con un finale che segna un pesante schiaffo al rispetto delle regole. Sei un tennista qualsiasi e non ti vuoi vaccinare? O ti metti il cuore in pace e ti fai vaccinare, oppure resti a casa. Sei il n.1 del mondo e non ti vuoi vaccinare? Nessun problema, ti facciamo l’esenzione ad personam. Il comportamento della federazione australiana è visto in questo modo dai più, a cominciare dal popolo dei social. Stavolta è molto difficile dargli torto.
A questo punto sì che posizioni come quella paventata da Paolo Condò sarebbero condivisibili. Non tanto verso Nole quanto verso Tennis Australia e il suo modo alternativo di garantire il rispetto delle regole. A questo punto però, forse anche noi appassionati non ne usciamo benissimo. Se chiediamo ai giocatori di non affrontare Djokovic, dovremmo chiedere a noi stessi di non guardarlo. Se rifiutiamo un torneo che non fa rispettare a tutti i partecipanti le sue regole, dovremmo ignorarlo. Succederà? Assolutamente no. Ecco perché Djokovic e Tennis Australia avranno avuto ragione. Ecco perché continueremo a elogiare Steve Simon che vuole togliere alla Cina il tennis perché la Cina toglie la libertà a Shuai Peng, ma l’Olimpiade in Cina la guarderemo e sarà un successo. Così come guarderemo il tennis quando ritornerà in Cina, e Shuai Peng continuerà a non essere libera.
Una pagina bruttissima dello sport internazionale. Perdiamo tutti. Perde Tennis Australia, perde anche l’Australia perchè lo stato nulla ha fatto per bloccare la sua federazione in una vicenda dalla portata mediatica enorme, perde Novak Djokovic, perde il tennis, ma perdiamo anche noi, spettatori col telecomando e il martello da giudice in mano, prontissimi a condannare Djokovic e gli Australian Open e poi a sintonizzarci per guardare Djokovic agli Australian Open…