Il basket femminile italiano naviga in cattive acque da diverso tempo. Storicamente, le Azzurre hanno conseguito in passato ottimi risultati, come l’oro agli Europei del 1938, il bronzo del 1974 e l’argento del 1995, cui si aggiungono l’oro alle Universiadi del ’95, l’argento a quelle del 2003 e l’oro ai Giochi del Mediterraneo del 2009 (dove abbiamo conquistato anche l’argento nel ’93 e nel 2001).
È però dal lontanissimo 1994 che non ci qualifichiamo a un Mondiale e dal ’96 a un’Olimpiade. Insomma, da più di 25 anni siamo ai margini del basket che conta e in un contesto del genere non aiuta di certo quanto successo nella partita di Serie A1 femminile disputata mercoledì 30 marzo tra Lucca e Schio. La squadra toscana, rivelazione della stagione, falcidiata dal Covid, si presenta al confronto casalingo contro la fortissima formazione veneta, con cinque giocatrici contate non solo in campo ma anche a referto. Senza scadere nella retorica, le potremmo definire le cinque eroine di Lucca: provate voi a stare in campo dall’inizio alla fine della partita, senza la possibilità di rifiatare un attimo.
Purtroppo per loro, però, Schio non ha pietà e il match, senza storia, finisce 82 a 38. Un episodio surreale che non fa bene al dimenticato basket femminile. La domanda è: ma una squadra di A-1 e in questo caso anche di vertice, non ha settore
giovanile?
Una vicenda surreale che ha visto la squadra allenata da Coach Andreoli dover scendere in campo al Palatagliate con sole 5 giocatrici, alcune delle quali peraltro appena guarite e quindi non al massimo della condizione, nel match contro la
corazzata Schio che si è trasformato in una farsa. Kaczmarczyk, Valentino, Gilli, Natali e Azzi sono le cinque stoiche
biancorosse sul parquet. Il coach di Schio, Dikaioulakos, per non correre rischi, opta per il seguente quintetto: Gruda, Gaye, Keys, Laksa e Verona. La partita, come ampiamente prevedibile, diventa una mattanza per le lucchesi. Schio segna da ogni posizione, mentre ogni punto di Lucca è salutato dagli applausi del pubblico di casa.
Il Panathlon Club Lucca – ricordiamo: il Panathlon è un’associazione internazionale che ha tra le sue finalità l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali quale strumento di formazione della persona e di solidarietà tra tutti i popoli – ha espresso la sua solidarietà alla squadra di casa: “Anche noi riteniamo grave che la Fip non abbia concesso lo spostamento della partita dopo che la società lucchese aveva fatto presente di aver riscontrato diverse atlete del gruppo squadra con sintomi riconducibili a possibile infezione da Covid-19. Tra l’altro, in precedenza, nel corso
di questo campionato, altre partite, in situazioni simili, erano state rinviate. A nostro parere è stata una brutta pagina di sport che con un po’ di buon senso si poteva evitare, anche per la compagine veneta che è dovuta venire a Lucca per
giocare una non-partita”.
Quello che a noi di Sportsenators non torna è come sia possibile che una squadra di A-1, tra l’altro anche di vertice, non abbia un settore giovanile su cui fare leva in situazioni di emergenza come questa. Interpellato sull’argomento, Massimo Branchetti, dirigente del club toscano, ci ha spiegato che Lucca ha un settore giovanile in una società satellite ma senza la possibilità del doppio tesseramento, ragion per cui non era possibile impiegare le ragazze più giovani. A quel punto, abbiamo chiesto al dirigente di Lucca se aveva qualcosa da dichiarare sul mancato rinvio della partita (per lo stesso motivo, il Covid, Lidia Gorlin, da quest’anno dirigente di Vicenza, ci ha riferito di 3 partite rinviate per indisponibilità di giocatrici). Branchetti ha risposto secco: “Avevamo 5 giocatrici su 10 con febbre superiore a 37,5 °C, quindi con sintomi del tutto riconducibili al Covid-19. La Federazione ci ha negato il rinvio e così non c’è rimasto altro che onorare l’impegno. È stata una brutta pagina di sport”.
Gesam Gas Le Mura Lucca – Famila Schio 38-82 (10-30, 25-53, 29-66)
GESAM GAS LE MURA LUCCA: Azzi 4, Natali 21, Kaczmarczyk 6, Valentino 4, Gilli 3. All.: Andreoli
FAMILA SCHIO: Del Pero 17. Gaye 10, Sottana 2, Gruda 6, Verona 9, Crippa 5, Andrè 6, Keys 6, Laksa 17, Mutterle 4. All.: Dikaioulakos
ARBITRO: Maschio e Miniati di Firenze, Ursi di Livorno
(Foto tratta da fecebook)