Albert Park, Austria. Gara composta da 58 giri di pura noia, monotonia e tantissimi giri veloci da parte di Charles Leclerc che guida una Ferrari, la F1-75, che proprio non vuole saperne di regalare almeno una piccola noia tecnica. La nuova
monoposto di Maranello sembra lontana anni luce da quell’orribile fantasma che porta il nome di SF1000, una povera stella poco splendente. Ma, adesso, nel QG di Maranello è nata una nuova era che ha regalato a tutti i Tifosi una vettura
competitiva e affidabile vista fin dai test ma a cui nessuno voleva, e vuole, credere.
Basti pensare Charles Leclerc che ad ogni pole e vittoria risponde dicendo “Non pensavamo di trovarci qui, non ci aspettavamo questo passo”. Saranno frasi preparate a tavolino e dettate dalla responsabile media del team Silvia Hoffer per non destare troppi sospetti ed aspettative. Se vogliamo, dette anche per essere un po’ scaramantici e cercare di non portare sfortuna e rompere un mood positivo perché, parliamoci chiaro, noi italiani siamo tutti un po’ così fissati con queste cose.
Questa è la migliore Ferrari vista dal 2018. Con 104 punti in classifica costruttori, la F1-75 va come le sorelle maggiori SF70-H ed SF71-H che al termine delle prime tre gare conquistarono rispettivamente 102 e 84 punti, ma sappiamo anche bene come terminarono quelle due stagioni di F1 in cui la Ferrari sembrava essere la favorita.
Sarà così anche per la F1-75? Per adesso i risultati parlano chiaro e la risposta sembra essere molto positiva e promettente. Bisogna anche considerare che nel 2017 non avvenne un cambio regolamentare così radicale come quello a cui stiamo assistendo adesso. Per vederci chiaro e con una visione più ampia, abbiamo deciso di chiedere il parere ad
una persona che la Ferrari l’ha vissuta dall’interno e che conosce molto bene certe dinamiche: Cesare Fiorio ex DS di Maranello dal 1989-91.
Stiamo assistendo ad una Ferrari bestiale. Lei come commenta i primi tre GP della Rossa?
“Sicuramente in questo momento la Ferrari è la vettura più forte e competitiva in pista che si adatta ad ogni tracciato, è veloce, consistente ed è partita per affrontare una grande stagione. Questo è merito di Binotto che, da tecnico, ora si sta abituando a rivestire il ruolo di TP”.
Charles Leclerc ha soprannominato questa monoposto “Bestia”, ma le bestie possono essere anche imprevedibili…
“Non è che possono essere imprevedibili, sono tali le reazioni delle altre squadre perché nel corso della stagione vedremo diversi sviluppi da parte delle squadre avversarie, per tanto vedendo quello che ha fatto la Ferrari tutti saranno sollecitati a far tornare le loro vetture competitive. In questa stagione è difficile prevedere tutto perché tutti sono stati costretti a rivedere i loro progetti di telaio e motore. Infatti, il motore Ferrari è il più potente in pista e ne è la prova il fatto che al termine della prima gara c’erano ben 5 motorizzati Ferrari nelle prime dieci posizioni”.
Stiamo assistendo ad un Leclerc nettamente diverso da quello dell’anno scorso che ha subito Carlos Sainz. Ora è più spigliato e motivato grazie ad un’auto performante. Ma un pilota non dovrebbe dare il massimo anche guidando un’auto che non è da titolo?
“Questo è sicuro. Certo è che se un pilota non guida un’auto da titolo non possiamo pretendere che faccia lo stesso tipo di risultato. Lo scorso anno i piloti cercavano di fare qualcosa di più che era la competitività dell’auto, tant’è che l’anno scorso i due ferraristi hanno fatto ben 4 errori a testa, la qual cosa è costata ai tecnici e meccanici della Ferrari ore extra per riparare questi danni. Spero di vedere soprattutto competitivo Sainz che in gara era, delle volte, più forte del compagno di squadra. Quest’anno è molto al di sotto di Charles. Lo conosco e so bene il suo grande potenziale”.
Passiamo all’altra faccia della medaglia: Carlos Sainz. Come commenta l’andazzo dello spagnolo?
“Sono dell’idea che Sainz sia un grande campione, riterrei che a parità di auto non ha motivo di subire tali distacchi dal compagno di squadra e mi auguro che ritorni presto al suo reale potenziale che non è quello visto in queste prime gare del campionato”.
Leclerc e Sainz come Schumacher e Barrichello?
“Direi proprio di no. La differenza tra i due è veramente diversa. Leclerc è leggermente più veloce del compagno e Sainz, fino all’anno scorso, aveva un ritmo gara decisamente migliore del compagno di squadra. Sono entrambi due campioni
loro due, non come Schumacher e Barrichello che uno era un campione e l’altro una seconda guida. In una squadra è importantissimo avere due ottimi campioni che vanno alla stessa velocità, ma in questo momento Sainz non va al ritmo di cui è capace”.
Nel 2017 e 2018 abbiamo assistito ad una Ferrari poderosa, quello della F1-75 è un periodo diverso? È una vettura da titolo o sarà un altro lapillo come visto in passato?
“Io ritengo che sicuramente la Ferrari ha creato una monoposto molto competitiva rispetto al passato. Questo è sicuramente un grande vantaggio, ma non vuol dire che gli avversari staranno a guardare. La Rossa ha una struttura molto forte e sarà sviluppata molto grazie all’aiuto dei suoi due piloti e soprattutto grazie al simulatore grazie alla collaborazione di Antonio Giovinazzi che è lo sviluppatore e terzo pilota ufficiale”.
Passiamo alla concorrenza. La Red Bull sembra non averne proprio. È come se Verstappen spingesse la vettura oltre il limite per stare al passo di Leclerc e questa alza bandiera bianca soffrendo di problemi alla PU.
“Io credo che la Red Bull sia una vettura molto forte grazie al comando di Christian Horner che è un ottimo esperto e stratega. Verstappen è molto competitivo, però ciò che è mancato alla Red Bull in queste prime gare è stata l’affidabilità. Hanno rotto la macchina già tre volte, cosa che alla Ferrari non è mai capitato”.
Secondo lei, a questo punto, Verstappen è il vero campione che tutti vogliono far vedere? Come campione del mondo è molto in difficoltà e addirittura dietro Hamilton nella classifica piloti..
“Verstappen è un ottimo pilota ed è gestito molto bene da Horner. L’auto non è competitiva e affidabile come l’anno scorso ed Hamilton ha dimostrato, ancora una volta, quanto la sua esperienza lo stia aiutando in questo periodo permettendogli di sfruttare al meglio una vettura non competitiva. L’anno scorso credo che il campionato l’avrebbe vinto lui se non fosse stato per la strategia di Christian Horner. Altrimenti, l’ottavo titolo sarebbe stato il suo”.
Hamilton non sembra accusare la pressione del giovane compagno di squadra Russell.
“Questo non vuol dire che Russell non sia un pilota forte, ma Hamilton è un pilota completo. Lui conosce la macchina, è un uomo che sa comunicare con la squadra. Pertanto, credo che Lewis Hamilton possa creare delle ottime strategie di gara pur stando al fianco di Russell”.
Riuscirà ad ottenere l’ottavo titolo?
“Questa è una bella domanda – ride – non lo so ma spero che quest’anno il titolo vada ad uno dei piloti della Ferrari!”.
Cosa dobbiamo aspettarci ad Imola?
“La Ferrari ha dimostrato di essere competitiva su ogni tipo di tracciato fino adesso, per tanto sarà competitiva anche a Imola che è un circuito che loro conoscono molto bene. A Imola la Rossa sarà competitiva come abbiamo visto fino adesso, a meno che qualche squadra avversaria non inventi una soluzione impensabile al giorno d’oggi”.
A cura di Raffaello Caruso (foto John Toscano)