Alzi la mano chi avrebbe mai scommesso che il primo torneo italiano sull’erba, un WTA 125
(montepremi 115.000$), sarebbe stato organizzato qui, a Gaiba, un piccolo paesino di meno di mille anime della provincia di Rovigo. Camminando sulle passerelle allestite all’interno del circolo il colpo d’occhio dei campi in erba fa davvero effetto: il manto è fittissimo e immacolato. Sui campi d’allenamento, a poca distanza dai quelli di frumento, si vedono giocatrici che già hanno calcato i più prestigiosi palcoscenici tennistici mondiali. Madison Brangle, Alison Van Uytvanck, Su-Wei Hsieh e le nostre Martina Trevisan (in campo solo nel doppio perché non in ottima forma, ma volonterosa di provare a giocare sull’erba) e Sara Errani. Alle 12.30 di oggi si è svolta l’inaugurazione del Centrale, a seguire la partita vittoriosa della nostra Lucia Bronzetti, che ha superato in due set (6-1 6-3) la lituana Justina Mikulskitè. L’inizio del torneo è stato appena prima, alle 12, quando la svizzera Yelena In-Albon ha superato sorprendentemente la francese n.8 del seeding Chloe Paquet sul secondo campo principale. Sconfitta al terzo set invece per Matilde Paoletti dall’elevetica Susan Bandecchi (6-3 6-7 6-4). Per la finale, in programma domenica, il circolo ospiterà la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che premierà le finaliste.
Per chi volesse approfittarne per partecipare all’evento (Gaiba si trova ad una decina di km dal casello dell’A13 di Occhiobello) l’occasione è davvero ghiotta: fino a giovedì l’accesso al torneo sarà completamente gratuito (da venerdì sarà richiesto un biglietto da 15 €). Su Supertennis saranno proposti tutte le sere degli highlights, mentre lo streaming sarà garantito nientemeno che da Eurosport e disponibile anche sul questo canale Youtube.
“E’ iniziato tutto nel 2012: i bambini che partecipavano ai corsi di tennis quell’anno non avrebbero mai
voluto smettere di giocare ma i due campi del circolo (uno sintetico ed uno in terra) erano impegnati. Come fare per accontentarli? Provammo a mettere la rete da minitennis sul prato dell’adiacente campo da calcio e la palla miracolosamente rimbalzava. A quel punto anche gli adulti iniziarono a pensare che si sarebbe potuto organizzare un mini slam del circolo provando ad allestire un campo di dimensioni regolamentari in erba…”. È così che Nicola Zanca, sindaco di Gaiba ed ex presidente del Tennis Club, ormai conosciuto come Gaibledon, racconta l’inizio dell’avventura sull’erba di questa piccolissima comunità. Il sindaco coi suoi 37 anni è molto giovane, ma mentre ci accompagna orgoglioso in un giro tra i campi pronti ad accogliere da martedì le professioniste del WTA 125 Veneto Open Internazionali Confindustria Venezia e Rovigo, la stanchezza traspare: “Si è poi sparsa la voce dell’esistenza di questi campi in erba, una vera rarità in Italia, e un po’ alla volta sono arrivati i pro italiani per provare il loro tennis sui prati in vista dell’appuntamento di Wimbledon”.
In questo decennio quando è arrivata la svolta che vi ha portati ad entrare nel mondo dei tornei internazionali?
“Due anni fa abbiamo iniziato con l’organizzare un torneo da 5000€ aperto a giocatori internazionali e l’anno successivo abbiamo organizzato un ITF da 15000$ che ha ottenuto un ottimo riscontro. A quel punto è arrivata una chiamata dalla WTA che ci proponeva l’idea, data la mancanza di tornei femminili sull’erba di un certo livello, di organizzare un WTA 125. Idea che ci è piaciuta da subito. A quel punto come Comune e Circolo ci siamo mossi per cercare partner che ci supportassero nell’organizzazione di un evento di questo tipo, che costa alcune centinaia di migliaia di euro”
Chi vi aiuta in questa avventura?
“La Regione Veneto ha deliberato 100.000€ come grande evento. Abbiamo poi anche l’aiuto di
Confindustria Venezia e Rovigo e tramite loro sono arrivati anche alcuni sponsor. Abbiamo poi anche il supporto dei volontari che saranno circa 200 (tra cui ben 37 raccattapalle) e la Protezione Civile”
L’erba dei vostri campi è la stessa di quelli di Wimbledon?
“No, a Wimbledon l’erba che utilizzano è il loietto. Abbiamo provato in passato a seminarlo anche qui ma il nostro clima non aiuta questo tipo di erba. Per questo torneo abbiamo appena rizollato i campi con rotoli di uno speciale tipo di gramigna che è più adatto alle nostre latitudini. I macchinari e gli strumenti utilizzati però sono gli stessi di Church Road, così come la lunghezza dell’erba che è mantenuta a 8mm”
I costi di manutenzione di un campo in erba sono molto alti?
“Per fortuna non troppo. Però noi abbiamo la fortuna di avere davvero tanti volontari che aiutano il circolo per la manutenzione e rendono possibile l’equilibrio economico. Noleggiare uno dei nostri campi per un’ora ha costi che non si allontanano più di tanto da quelli di un campo da padel”
Dal punto di vista logistico-organizzativo quale è la maggiore difficoltà che avete riscontrato?
“Per questa nostra prima esperienza le maggiori difficoltà le abbiamo trovate nell’organizzazione dei
trasporti di giocatrici e staff. Dal momento in cui arrivano in aeroporto con i loro staff tutti gli spostamenti verso alberghi e campi sono gestiti dall’organizzatore e sincronizzare il tutto richiede davvero molto impegno”
Che futuro vede per questo torneo?
“Siamo la più piccola realtà al mondo ad avere un torneo WTA e per noi è un’esperienza totalmente nuova. Sono fiducioso che il torneo andrà bene, faremo poi il possibile per stabilizzarci e consolidarci a questi livelli”
In bocca al lupo, Gaibledon!
Francesco Monesi