I numeri, tutti i numeri, sono contro l’Italia. A cominciare da 2, come il numero di titolari assenti, Jannik Sinner e Matteo Berrettini, per continuare con le classifiche dei contendenti e i precedenti, e per finire con le percentuali di servizio e di efficacia sulle superfici veloci. Eppure la fida contro gli USA nei quarti di coppa Davis a Malaga, sullo stesso campo di Parigi Bercy, rimane aperta.
PERSONALITA’
Al di là della classifica e dei risultati eclatanti del pedigree, al di là delle peculiarità al servizio e nella risposta, ancor di più per Sinner sulle superfici al coperto che esaltano il suo gioco, Taylor Fritz, Francis Tiafoe, Tommy Paul e Jack Sock non fanno tremare le vene ai polsi ai due Lorenzo italici, Musetti e Sonego e al doppio di amici, “i Chicchi” Simone Bolelli e Fabio Fognini.
E questo perché i due azzurri chiamati a sostituire in singolare gli sfortunati compagni hanno già vinto anche loro, pure ultimamente, sulle superfici veloci e non si sentono lontanissimi come qualità dagli yankees.
Anche per via di qualche svarione che i due ragazzi si concedono in campo come fuori, anche guardando al fatto che Tiafoe fino a una settimana fa amoreggiava con la fidanzata alle Maldive e Fritz si è allenato per la prima volta solo martedì sera.
Gli basta così poco per ritrovarsi nel bim-bum-bam essenziale sul veloce che si basa sulla prima di servizio? D’aspetto sembra già in vacanza, come del resto ha postato coach Russell fotografando anche lo scarso attaccamento che gli americani hanno per la nazionale. Tanto che qualcuno aveva addirittura ipotizzato una clamorosa defezione dell’ultima ora con l’automatica promozione di Tiafoe a numero 1 e Paul 2. Ricordando la misteriosa esclusione di Jim Courier nel 1998 a Milwaukee che aiutò l’Italia. Ipotesi che capitan Mardy Fish ha ufficialmente rigettato.
SU E GIU’ FRITZ
Certo, a guardare la fatica che ha fatto anche super-Djokovic al Masters di Torino per sbarazzarsi di Taylor solo in due tie-break e i successi dell’americano su Nadal ed Aliassime viene da pensare che la sicurezza del numero 9 del mondo, il più in alto in classifica del confronto, sia giustificata. Ma sarà concreta? A scorrere i risultati pre-Torino, infatti salta all’occhio la sconcertante prestazione di Bercy contro Gilles Simon che giocava l’ultimo torneo e prima ancora contro pazzarello Shapovalov a Vienna. Dove pure avrebbe potuto fare la differenza col suo servizio-bazooka.
Insomma, che versione vedremo dello statunitense di più alta classifica mondiale? Non dimentichiamo che anche agli US Open era molto atteso ed ha perso clamorosamente all’esordio contro il connazionale Brandon Holt, 303 ATP, promosso dalle qualificazioni. E, sempre andando a ritroso nella stagione, il 25enne di Rancho Santa Fé ha perso due volte, fra Washington e Montreal, contro l’inglese Daniel Evans che gli mette pressione un po’ come gliene potrebbe mettere Musetti nella sfida fra i numeri 1 di Malaga.
E come gliene ha messa Norrie prendendo spesso la rete in coppa Davis a Glasgow. Per non parlare del match dei quarti a Wimbledon, quasi vinto contro un Nadal ferito agli addominali, ma perso da Fritz in 5 set, e degli altri scivoloni contro baby Draper al Queen’s e Van Rijthoven a Den Bosch, e prima ancora con Nishioka e Giron. A fronte dell’impresa di Indian Wells, contro Nadal comunque infortunato.
ITALIA-USA IN DAVIS: I TESTA A TESTA
Nell’unico precedente, Fritz ha superato Musetti proprio quest’anno a Wimbledon ed in soli tre set. Ma era il momento più critico dell’evoluzione del carrarino che, per ritrovare fiducia, aveva anche disputato (e vinto) il Challenger di Forlì a livello più basso, ma aveva poi comunque inanellato 4 ko d’acchito in 4 tornei di fila prima di battere ad Amburgo Alcaraz in finale e quindi ritrovarsi anche con l’aiuto della Davis a Bratislava e della nuova attitudine sui campi veloci, con le semifinali di Sofia e Firenze, col successo di Napoli battendo in finale Berrettini, e i quarti di Bercy, superando Cilic, Basilashvili e Ruud, per poi crollare di testa e di fisico alle Next Gen di Milano dopo i 5 tie-break contro Bum Bum Stricker. A Malaga si sta dimostrando in grande forma, al momento vale anche più del numero 23 della classifica e, se manterrà l’attitudine offensiva, potrà far danni contro il numero 1 USA.
INCOGNITA TIAFOE
L’eroe degli US Open Frances Tiafoe, che aveva battuto Nadal e si era arreso solo al quinto set ad Alcaraz in semifinale, ride e scherza come al solito, ma non appare tanto vispo di gambe. Tanto che dal clan USA è trapelata anche la voce di un avvicendamento in singolare con Tommy Paul per averlo fresco nell’eventuale doppio di spareggio accanto a Sock col quale ha fatto faville alla Laver Cup prendendo letteralmente a pallate Federer e Nadal.
Sia Tiafoe che Paul sono in vantaggio di classifica e di precedenti contro Lorenzo Sonego che è passato in un amen da escluso a riserva a titolare mentre stava scendendo dalla scaletta dall’aereo che lo ha riportato in patria dalle vacanze alle Maldive.
Dopo il ko dell’anno scorso nella sua Torino contro Gojo, era tornato in Davis a febbraio, ma era stato escluso da capitan Volandri sul 2-2 contro la Slovacchia a favore di Musetti, e poi non era stato convocato a Bologna nei gironi che hanno qualificato alla fase finale di Malaga. Il ragazzo ha una gran voglia di riscatto, ha le capacità tecniche ma certo non avrà vita facile contro due gran battitori che si esaltano sul veloce.
DOPPIO DECISIVO
Con la nuova formula abbreviata di Davis il doppio ha forti possibilità di risultare decisivo sull’eventuale 1-1. Gli specialisti della disciplina sono Sock e Bolelli, con l’americano che nel 2018 è stato numero 2 del mondo e ha vinto 3 Slam fra Wimbledon e US Open, e il bolognese che si è ritagliato un’altra carriera dopo le delusioni in singolare, aggiudicandosi 10 tornei e formando insieme a Fognini gli Australian Open, sia pur nel lontano 2015.
Quanto vorrebbero essere proprio loro a decidere, da veterani che si sono ritagliati un posto in nazionale in coppia lasciando i singolari ai giovani rampanti? Il loro affiatamento può risultare decisivo in uno snodo così delicato e importante della, carriera. Mentre Sock non fa coppia a Malaga con l’altro specialista Ram – che quest’anno insieme a Salisbury si è aggiudicato 2 Masters 1000, gli Us Open e il Masters -, ma con il peperino Tiafoe. Un altro elemento che può scombussolare ulteriormente il pronostico e rendere ancor più incerto il doppio, e quindi l’esito di Italia-Usa.
Vincenzo Martucci (foto dalla nostra inviata a Malaga Marta Magni)