Bloooog!
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Mondiali Qatar 2022 – Ci siamo, eccoci arrivati al grande ballottaggio finale del Mondiale. Campione del Mondo sarà l’Argentina di Messi o la Francia di Mbappé? La Francia ha battuto il Marocco ed ecco così che dopo tante sorprese, dall’eliminazione prematura della Germania a quella drammatica del Brasile, si arriva a una finale abbastanza scontata tra due super favorite e due super protagonisti. Alla fine si trovano di fronte due campionissimi che giocano nello stesso club, il Psg, dei multimiliardari qatarioti, dettaglio che già ci dovrebbe far riflettere molto. Per paradosso Messi, miglior giocatore al mondo e stella del football moderno, arrivato a 35 anni, il mondiale non lo ha mai vinto, mentre Mbappé rischia di vincerne addirittura due consecutivi a 24 anni non ancora compiuti. Il calcio non ha certo il problema di essere giusto o meno…
La prima cosa che mi viene in mente, o meglio, che provo è un grande senso di vuoto, o forse di invidia. Ho appena visto la bravissima Giovanna Botteri collegata dagli Champs Elisée di Parigi con i francesi in festa in strada. Noi non vivremo mai così intensamente la sfida finale dei Mondiali tra Messi e Mbappé, tra l’Argentina e la Francia. Sono sentimenti e sensazioni dai quali ci siamo autoemarginati. E la discussione che ora potremmo fare su chi sia oggi più grande tra Messi e Mbappé è così del tutto accademica e priva di pathos, puramente tecnica e scientifica, non saremo mai una parte in causa. In una parola che sia più grande Messi o che sia più grande Mbappé, oggi, a me che me ne viene?
Alla fine il Mondiale delle sorprese che dalla Germania al Brasile ha progressivamente escluso le superbig, ha generato una finale abbastanza scontata. Ha stupito molto il percorso, molto meno l’arrivo. Dico dunque che delle 64 partite della rassegna molte avremmo potuto pure risparmiarcele – pensa il Mondiale 2026 con 48 squadre e 88 partite… – ma il racconto, si sa, ha il suo copione e bisogna fare per forza, purtroppo, quello che scrivono gli sceneggiatori.
La sfida Messi-Mbappé – il fatto che giochino entrambi nel Paris Saint Germain degli sceicchi qatarini dovrebbe essere argomento di un intero trattato geopolitico sulle strategie del calcio internazionale, le sue commistioni con la politica e addirittura le ultime clamorose notizie sulla corruzione entrata nei palazzi dell’Unione Europea – è assolutamente paradossale. Leo Messi che è/è stato il migliore al mondo e che è arrivato ormai ai 35 anni, il Mondiale non lo ha mai vinto. Kylian Mbappé, che il 20 dicembre compirà 24 anni, il Mondiale non solo lo ha già vinto, ma rischia pure di vincere il secondo. Uno dietro l’altro addirittura.
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Mondiali Qatar 2022 – Lionel Messi verso il giorno del Giudizio Universale, trascina l’Argentina in finale ai Mondiali con un rigore e due assist per Julian Alvarez. Per la Croazia di Modric non c’è stata proprio partita. Ora dovremo solo resistere dal considerare la finale decisiva per stabilire la grandezza o deliberare l’immensità del numero 10 argentino, che da una vita tenta di replicare la leggenda di Maradona. Si è grandi anche senza vincerlo il Mondiale (Cruyff non ebbe questa soddisfazione), né il Mondiale stabilisce reali graduatorie di grandezza (Pelé ne ha vinti tre). In ogni caso per Messi a 35 anni potrebbe essere davvero l’ultima occasione…
Gol per lui e assist per Julian Alvarez, l’Argentina ringrazia il suo dieci: la squadra salta e balla sotto la curva dei tifosi biancocelesti estasiati allo stadio di Lusail (poco fuori Doha), il popolo argentino scende in strada ovunque sia nel mondo. Funziona così per tutti. Oggi la felicità è al massimo.
Osannato e invocato come un dio pagano, Lionel Messi in finale ai Mondiali ci è arrivato. Anzi ci è tornato (l’ultima volta era stata nel 2014 in Brasile, contro la Germania che vinse il titolo) e adesso viene il bello.
Cosa sia stato fino a ora – se il suo Mondiale sia stato straordinario ed epico, o se sia stato solo bellissimo e in fin dei conti per uno come lui quasi normale – non conta nulla. Conterà il risultato della finale, ma più per Messi stesso, che per la storia. Che nel football è anche appesa a simboli, numeri, fatti, vittorie e trionfi, sconfitte e tonfi, ma tiene anche meno in considerazione sentimenti e passione.
Leggi l’intero articolo su www.bloooog.it, il bar sport di Fabrizio Bocca (Foto tratta da eurosport.it)