Piange e ride, ride e piange senza freni, Maria Sakkari, mentre si accascia esausta sul terreno di Guadalajara e poi in piedi mentre corre a rete per stringere la mano alla sconfitta, Caroline Dolehide, e abbracciare appassionatamente il team in tribuna. Piange e ride, dopo quella che la guerriera greca dai grandi muscoli può definire a maggior diritto un’Odissea. Un mese fa pensava seriamente di prendersi una pausa dal tennis, ne parlava affranta, in lacrime, agli US Open, davanti ai media che partecipavano solidali alla sua crisi: dopo i ko al primo turno sia al Roland Garros che a Wimbledon, non poteva proprio accettare l’ennesima battuta d’arresto, da numero 8 del torneo, ancora d’acchito, contro la 71 del mondo, Rebeka Masarova. Non sapeva che proprio mentre toccava quello che le sembrava il punto più basso della crisi, in realtà si sta già risollevando. Tanto che ora, dopo 4 anni di digiuno e 6 finali, può alzare un nuovo trofeo WTA, il primo 1000, appena il secondo titolo in carriera, e ripartire verso i massimi obiettivi da numero 9 a 6 del mondo. “Sono davvero molto orgogliosa di me stessa, durante la settimana ho ritrovato la gioia di tutto. E ho trovato un grande titolo, il mio primo grande titolo, che significa tanto. Ma, al di là di tutto, è solo pura felicità e pura gioia”.
SOLIDARIETA’
Maria, figlia dell’ex pro Angeliki Kanellopulou, è una ragazza semplice e diretta, amica di tutte, mai polemica, mai irriguardosa, ha sempre sofferto tanto la gara e la pressione delle aspettative, arrivando a due semifinali Slam e al numero 3 del mondo, senza però mai fare il passo decisivo. Dopo l’amaro e sconvolgente sfogo di New York s’è sorpresa dell’abbraccio degli spogliatoi e non solo: “La fotografia che era uscita dalla stampa s’è tramutata in compassione da parte di tanti. Non so nemmeno descrivere a parole l’amore e il sostegno che ho ricevuto. Il nostro mondo è fatto di brave persone che, quando vedono qualcuno che lavora sodo vogliono che le cose vadano bene anche per le altre brave persone del circuito”.
TESTA
Inutile parlare di servizio e risposta dritto e rovescio, tattica e fisico se la mente non è sgombra: “Questa settimana avevo un solo obiettivo: essere felice. Infatti, in partita, ho sorriso più del solito, più che mai. Era il mio vero obiettivo. Ero semplicemente molto felice di stare in campo e di dimostrarlo anche al mondo esterno: quella era la chiave per riprendermi e sentirmi bene, e apprezzare, felice, quello che faccio”. Memore dell’insegnamento della più giovane, la nuova star Coco Gauff: “Mi è piaciuto molto quello che ha detto agli US Open, su come le altre persone abbiano problemi più grandi dei nostri quando perdiamo una partita di tennis. Ho continuato a pensarci e questo mi ha dato la forza. Alla fine, è solo una partita di tennis. Sono sano e questa è la cosa più importante. Tutti intorno a me, la mia famiglia, sono felici e in salute. Queste sono le cose a cui ho pensato un po’, per ricordare cosa è importante nella vita. Ognuno si concentra sui propri problemi, siano essi grandi, piccoli, importanti o non importanti. E dimentichi cosa succede nel resto del mondo”.
RISCATTO
Come Coco, anche Maria ha usato le critiche e gli scetticismi per accendere il fuoco dentro di sé: “Viviamo nel 2023. I social media fanno parte della nostra vita quotidiana. Non puoi evitarlo. Coco ha detto che conosce i nomi degli utenti. Li conosco anch’io. Conosco la persona con un canale YouTube che pubblica tutte le mie sconfitte in semifinale, tutte le mie sconfitte finali. Non posso descrivere ora la soddisfazione che provo nel dimostrare a tutte queste persone che avevano torto. Sì, anche per me hanno funzionato da carburante. Sapevo che sarebbe arrivato il successo, non sapevo quando, ma proprio loro mi hanno dato la forza”. Nuovo tennis già incalza, c’è Tokyo e poi semmai le WTA Finals: “Entrare in un torneo da vincitore della settimana prima è qualcosa che non sentivo da molto tempo. So che Tokyo sarà dura con il viaggio, la differenza di fuso orario e le condizioni diverse. Se tutto va bene arrivo martedì e non gioco fino a giovedì. Farò semplicemente del mio meglio. Certo, spero di potermi qualificare alle finali, ma anche se non ci riuscissi, questa settimana è stata una grande vittoria. Se mi qualifico per le finali sarà fantastico. Se non lo faccio, avrò una pausa più lunga. Non ne sono ossessionata”. E ride, ride. Magari i pianti li ha cancellati per davvero. Come in tante tragedie greche.
* pubblicato su Supertennis.tv