Mai. Italia-Francia non è mai una sfida come le altre. Dalla più umile battaglia campanilistica al confronto sui grandi palcoscenici, quando affrontiamo gli amatissimi cugini d’oltralpe le emozioni sono uniche. Dalla più feroce antipatia alla (nascosta) ammirazione, passando per sfottò di ogni tipo. Il migliore di tutti, per manifesta superiorità, l’ha cantato Paolo Conte. “Tra i francesi che s’incazzano e i giornali che svolazzano… e i francesi ci rispettano, che le balle ancor gli girano…” cantava il cantautore piemontese a proposito dei trionfi di Gino Bartali al Tour de France. Francesi che facilmente immaginiamo incazzati anche dopo Bartali, con i successi di Fausto Coppi e più avanti di Marco Pantani nel ’98. La vittoria sui galletti è sempre esaltante, una goduria unica che dura almeno una settimana. Ripartendo però dal 1998, non possiamo dimenticare che i galletti vinsero i Mondiali di calcio, eliminandoci ai quarti di finale. La sconfitta con i francesi lacera, scaraventa l’umore sotto i tacchi e per farsene una ragione deve passare almeno qualche ora. Almeno fino al pranzo o alla cena, quando la sfida prosegue dal campo alla tavola, senza nessuna possibilità di essere neutrali.
Come è sacrosanto che sia. Come preferire tutte quelle salse sulla carne e quei formaggi puzzolenti ai nostri piatti, così più diversificati da località a località, così più genuini e sani. Si strafoghino pure – gli adorati cugini – quella carne fino alla gotta, noi con la nostra dieta mediterranea mangiamo alla grande senza bramare per una carota o una pera (Parigi è capace perfino di superare Londra come prezzi di frutta e verdura: nell’altezzosa capitale della Grandeur, ritenetevi fortunati se per una mela – una di numero – spendete 5 euro…). Si sentono dei padreterni, quando al massimo hanno indovinato un paio di vini…
Torniamo allora al campo, per rivivere alcune delle sfide più epiche tra noi e loro, questa volta rigorosamente obiettivi e distaccati…
Calcio, Rotterdam, Europeo 2000, finale: Francia-Italia 2-1
Una beffa colossale. Passati in vantaggio con un gol di Delvecchio, gli Azzurri sprecano diverse occasioni per chiudere la partita, prima del pareggio in extremis di Wiltord e poi, ai supplementari, del Golden Gol di Trezeguet.
Calcio, Berlino, Mondiali di Germania 2006, finale: Italia Francia 6-4 dopo i rigori (1-1 dopo i tempi supplementari).
L’apoteosi, battere i francesi in finale laureandoci Campioni del Mondo. C’è ben poco da scrivere su quella partita, perché ce la ricordiamo tutti perfettamente. Semmai confermiamo una volta di più il nostro impegno a essere obiettivi, osservando che superare la Francia non significa solo vincere, ma anche fare perdere i francesi…
Tennis, Nantes, Coppa Davis 1996, semifinale: Francia – Italia 3-2
Una sconfitta atroce. Gli Azzurri di capitan Panatta partono in tromba, due vittorie su due partite di Andrea Gaudenzi e Renzo Furlan, ma dal doppio del sabato ai due singolari della domenica gli avversari capitanati da Yannick Noah ribaltano il risultato, negandoci la finale.
Rugby, Grenoble, finale Coppa FIRA 1997, Francia-Italia 32-40
Un trionfo e un’investitura. L’Italia di coach Georges Coste, di Diego Dominguez, Massimo Giovanelli, Paolo Vaccari, Ivan Francescato, Alessandro Troncon, Marcello e Massimo Cuttitta, Giambattista Croci e tutti gli altri protagonisti di una generazione d’oro, capace di ottenere l’ammissione all’allora Cinque Nazioni – ecco l’investitura – a suon di vittorie nei test-match con le squadre del torneo. Le immagini di quella sfida, eccezionale per la qualità di gioco espressa dall’Italia, restituiscono un tempo ormai passato, un pallone ovale color cuoio e le tracce di un rugby che da due soli anni si era affacciato al professionismo. Immagini storiche per una vittoria storica, la prima di sempre contro i francesi.
Rugby, Roma, 6 Nazioni 2013, Italia-Francia 23-18
Uno dei più grandi match della storia del rugby azzurro. Un’Italia in stato di grazia, capace di andar in meta con i due giocatori più iconici, Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni, ma soprattutto in grado di trasmettere fiducia azione dopo azione. Nel secondo tempo in particolare, appena l’ovale tornava in mani azzurre, la sensazione dagli spalti suonava quasi blasfema per l’Italrugby: “Adesso gli Azzurri vanno in meta!”.
Scherma, Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, Spada a squadre, finale: Francia – Italia 45-31
Gli Azzurri (Garozzo, Pizzo, Fichera e Santarelli) si issano fino alla finale, superando in semifinale l’Ucraina campione del mondo, ma poi si arrendono a una Francia che si laurea tre volte di fila campione olimpica.
Scherma, Olimpiadi di Sydney 2000, Spada a squadre, finale: Italia – Francia 39-38
Al termine di un match pazzesco e di una rimonta quasi insperata, Rota, Randazzo e Milanoli beffano la favorita Francia al minuto supplementare, con la terza stoccata consecutiva a Obry di Alfredo Rota.
Quanto alla sfida ovale della Coppa del Mondo 2023, che segnerà un nuovo capitolo della nostra rivalità, le possibilità di battere la Francia in Francia sono minime, ma chissà che alla fine i francesi, che ci rispettano, finiranno incazzati, che le balle ancor gli girano… Confermando così l’antico adagio di Jean Cocteau, secondo cui un francese è un italiano di cattivo umore.