Iga Swiatek non perdona. In finale al China Open (la settima dell’anno per lei), con un netto 6-2 6-2 in poco più di un’ora e zero errori non forzati, strapazza la malcapitata Liudmila Samsonova (22 WTA). La russa, irretita dalla calma e la sapiente manualità dell’avversaria, va sempre fuori giri commettendo una valanga di errori (26 gratuiti). Per Swiatek si tratta della terza vittoria contro la russa in tre scontri diretti.
Dopo i sigilli di Doha, Stoccarda, del Roland Garros e Varsavia, la polacca conquista a Pechino il quinto titolo dell’anno, il sedicesimo in carriera e il sesto in un torneo ‘1000’ (il primo del 2023). Una vittoria particolarmente prestigiosa, grazie alla quale Iga si avvicina pericolosamente all’attuale numero 1 Aryna Sabalenka, in attesa delle WTA Finals a Cancun, ultimo grande appuntamento della stagione. Non solo. Con il trionfo in Cina, Iga diventa la prima tennista dopo Serena Williams ad aggiudicarsi almeno cinque trofei in due stagioni di seguito (Serena ci era riuscita nel 2014 e nel 2015; e, nel 2012 e 2013, ne vinse almeno sette).
Una settimana perfetta per la 22enne di Varsavia, che ha dominato quasi tutte le avversarie in due set, eccetto Caroline Garcia. La francese l’ha messa a dura prova nei primi due parziali, terminati al tie-break; poi, nel terzo, la débâcle di Caroline, sfiancata dalla polacca con uno spietato 6-1.
Proprio come era accaduto in semifinale contro la campionessa dello US Open Coco Gauff, Iga non ha concesso nessuna palla break neanche a Lyuda, dominandola nettamente nei propri turni di battuta e conquistando il 79% dei punti con la prima palla e il 69% con la seconda, a fronte del 54% con la prima e il 48% con la seconda da parte di Samsonova. La russa ha tremato spesso alla battuta, commettendo quattro doppi falli nel primo set; uno le è stato particolarmente fatale sulla prima palla break a favore dell’avversaria, permettendo così a Iga di allungare agevolmente il passo sul 5-2 e poi chiudere rapidamente la pratica del primo set. Sempre accorta e paziente, Iga ha lasciato sfogare l’avversaria nel suo furioso bum bum da fondo, aspettando poi gli inesorabili errori della russa; nella seconda frazione, la polacca ha ottenuto il break sul 2-1 in suo favore ed è salita rapidamente 4-1, 5-2 per poi chiudere con un altro severo 6-2.
Insomma, dopo la crisi passeggera di quest’estate, con le amare sconfitte a Wimbledon e allo US Open, quelle in semifinale a Montreal e Cincinnati rispettivamente con Pegula e Gauff, ora l’ex numero 1 del mondo sembra aver ritrovato una certa serenità e fiducia nei propri mezzi.
Impassibile sotto la sua ormai celebre visiera che le nasconde gran parte del volto, Swiatek appare quasi sempre inespressiva e glaciale durante gli incontri, una tennista sempre al massimo della concentrazione e poco incline al sorriso. Invece, deposta la racchetta e tolto il cappellino, la quattro volte campionessa Slam rivela una sensibilità rara, grande attenzione nei confronti del prossimo e profondo attaccamento al proprio team. Giovanissima ma in vetta al ranking ormai da due anni, Iga ha subito dimostrato una spiccata personalità, rivelando grande sensibilità nelle situazioni più delicate. Ricordiamo, per esempio, al momento dell’invasione russa dell’Ucraina, il suo grande impegno nel sostenere Elina Svitolina e le altre colleghe organizzando insieme a loro eventi di beneficenza in aiuto del popolo ucraino. Molto significative, inoltre, le sue posizioni a favore dell’equa distribuzione del prize money tra uomini e donne nei tornei ATP e WTA, cosa che invece avviene già nei tornei dello Slam. Anche se in punta di piedi, Iga Swiatek è una delle tenniste più carismatiche del circuito, dentro e fuori dal campo. E pare davvero che abbia tutte le intenzioni di essere la protagonista indiscussa anche del finale di stagione 2023. Vedremo. Dopo le prestazioni di Pechino, Aryna Sabalenka e le altre sono avvisate.