Gli ingredienti per realizzare un romanzo in stile Anni Sessanta ci sono tutti, eppure la favola del Kazakistan è pura realtà. La nazionale è pronta a uscire dall’orbita dell’ex Unione Sovietica e centrare per la prima volta l’accesso agli Europei di calcio.
L’autore di questa storia non è però Michail Afanas’evič Bulgakov, ma Magomed Adiev, ex attaccante cresciuto sotto il regime e fuggito dalla madre patria soltanto nel 2022 per seguire il proprio sogno: quello di diventare un grande allenatore.
Il regime di Vladimir Putin è diventato progressivamente troppo stretto ed ecco l’idea di accettare una panchina complicata, passata dai flop targati anni Novanta sotto il segno della Federazione Asiatica a quelli ottenuti dal 2002 in Europa.
Il centesimo posto nel ranking mondiale e le mancate qualificazioni centrate puntualmente nelle varie competizioni internazionali non lasciano sperare a nulla di buono, ma come in ogni favola che si rispetti l’eroe si carica ogni responsabilità sulle spalle e supera ogni ostacolo che gli si presenti sulla strada.
La grande occasione per Adiev arriva con la Nations League 2022 quando i “Falchi” di Astana si presentano al via nella Lega C con il morale ai minimi storici dopo l’ultimo posto ottenuto alle qualificazioni per i Mondiali in Qatar e la retrocessione evitata grazie al rinnovo della competizione continentale.
La situazione è complicata, i momenti di gioia legati alla promozione nella terza serie europea ottenuta a suon di vittorie con Georgia, Lettonia e Andorra sono lontani e tutto lascia presagire a un ritorno di quel calcio fallimentare, frutto del crollo del colosso sovietico nel 1991.
Adiev non ci sta e sorprende tutti: imposta un gioco difensivo, caratterizzato dal 5-4-1 affidato a Nuraly Alip, in forza allo Zenit San Pietroburgo, e al capitano Askhat Tagybergen che conosce minuziosamente la Nazionale complice una cinquantina di presenze sulle spalle.
L’ex giocatore dello Spartak Mosca mette assieme un mix di esperienza e freschezza giovanile rappresentate dal talento di Maksim Samorodov, capace di metter a segno due gol in Conference League con l’Aktob e di alternarsi con Abat Aymbetov nel ruolo di punta centrale.
Ad aiutare Adiev nell’impresa ci pensano anche Bakhtiyor Zaynutdinov, fantasista del Besiktas e attuale capocannoniere della Nazionale con quattro reti nelle qualificazioni europee, e Abzal Beýsebekov, capitano dell’FC Astana capace di portare in dote l’esperienza vissuta nella fase a gironi della Champions League 2014-15 con la maglia degli azzurri.
Per il tecnico russo non resta far altro che applicare una fase difensiva ordinata e colpire con tiri da fuori iniziando così a scrivere l’introduzione del suo romanzo: la vittoria del girone di Nations League e lo storico accesso alla Lega B. Gli avversari non sono irresistibili, tuttavia l’Azerbaigian è in grande crescita, la Slovacchia può vantare un passato ai Mondiali e la Bielorussia è difficile da superare.
Adiev non si spaventa e, mettendo in campo un blocco composto da giocatori provenienti dall’Astana e dal Tobol Kostanay, scansa via ogni dubbio e realizza un’impresa che a molti sembra fine a sé stessa. Adiev sa perfettamente che questa è l’introduzione del racconto e inizia così un biennio in cui spaventa anche le grandi d’Europa.
Prima la Danimarca e poi per due volte l’Irlanda del Nord cadono sotto i colpi di Aymbetov avvicinando così i kazaki al traguardo in vista del match con la Finlandia guidata dal bomber del Venezia Joel Pohjanpalo.
I gol dell’attaccante lagunare e la partecipazione agli Europei 2020 non bastano agli scandinavi che devono quindi cedere ai ragazzi di Adiev, issatisi al terzo posto del girone alle spalle soltanto di Slovenia e Danimarca, appaiate a diciannove punti.
Leggendo questa penserete: ce la farà il nostro eroe a conquistare il pass e la gloria? Per sapere se questa storia avrà un lieto fine è necessario dare uno sguardo al calendario che vede il Kazakistan affrontare San Marino e la Slovenia nelle ultime due sfide, mentre le capoliste si ritroveranno a sfidarsi nel penultimo turno prima che Hojlund e compagni si trasferiscano in casa dell’Irlanda del Nord.
Dando per scontati i tre punti da conquistare con San Marino, decisivo sarà il cammino della Slovenia che, qualora dovesse perdere entrambe le sfide, si ritroverebbe sorpassata dal Kazakistan che volerebbe così direttamente in Germania. Se ciò non dovesse accadere, niente paura: Samorodov rimarrebbero in corsa per un biglietto verso Berlino, questa volta da conquistare attraverso i play-off.
Indipendentemente da come andrà, per Adiev non si tratterà della conclusione del suo romanzo. Fifa e Uefa hanno deciso di investire nel paese dando il via a un progetto di formazione per allenatori e staff di alto livello accompagnato da un rinnovo delle infrastrutture di base. La candidatura per ospitare Europei Under 17 e 19 rappresenta a questo punto un passaggio obbligato per una squadra che potrebbe finalmente uscire dall’orbita sovietica e completare quella storia che Bulgakov non ha potuto realizzare.